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LE PROPOSTE DEL GRUPPO REGIONALE PD SU BILANCIO E FINANZIARIA 2012. SINTESI DELLA CONFERENZA STAMPA

Il gruppo regionale PD ha presentato oggi in una conferenza stampa le sue proposte per modificare il bilancio e la finanziaria 2012 proposte dalla Giunta Regionale.

“In una situazione di grande difficoltà, in due anni sono venuti meno 930 milioni di trasferimenti statali, un dato fortemente preoccupante”, ha spiegato il capogruppo Aldo Reschigna, “noi presentiamo un progetto alternativo a quello della Giunta regionale, un progetto che non punta sulla conservazione, ma sulla trasformazione e sul rilancio della Regione. Mi pare che sia politicamente significativo che la principale forza dell’opposizione sia impegnata in una proposta di questo spessore”.

Il gruppo PD ha lanciato l’idea di una “Regione più snella, articolata su quattro aree vaste”. Per questo propone di passare da 7 a 4 Atc, e di eliminare per questi enti, insieme alle aree protette, i consigli di amministrazione. Verrebbero governati da direttori generali nominati dalla Regione, con un rafforzamento del ruolo di controllo e di indirizzo delle comunità locali, e con un unico revisore dei conti. Un risparmio per Atc e aree protette di un milione di euro all’anno.

Alleggerimento anche per quanto riguarda il sistema delle società partecipate, con la liquidazione di SCR, perché “con la riforma sanitaria perderebbe il ruolo che ha avuto finora”, spiega Reschigna, e una serie di fusioni e accorpamenti di società “che renderebbero più forte e più semplice l’intero sistema”.

“Anche questo permetterebbe di realizzare importanti risparmi, oltre 300 mila euro all’anno”, ha spiegato Reschigna, “sommando quelli che deriverebbero dalla riduzione dei compensi degli amministratori e dei consulenti”.

Da considerare infine i risparmi da ulteriori tagli ai costi della politica, sia per quanto riguarda l’adeguamento istat di indennità e vitalizi, sia per la riduzione dei costi dei gruppi consiliari. Solo l’abolizione dell’adeguamento Istat permetterebbe di risparmiare 212 mila euro all’anno.

Cinque le priorità per le politiche regionali proposte: un welfare equo a sostegno dei cittadini, impegni per la ricerca, la formazione e l’università, necessari per il rilancio, un sostegno mirato al sistema produttivo, la scuola e il diritto allo studio, più concorrenza nel trasporto pubblico locale.

L’inaccettabilità del taglio del 50% delle risorse per le politiche sociali è stata ribadita dal vicecapogruppo Stefano Lepri: “Occorre ripristinare i grandi fondi sociali, indispensabili per offrire servizi alla popolazione. Di fronte ai bisogni in aumento, bisogna evitare di dare risorse pubbliche non dovute per riservarle a chi ne ha bisogno”.

Per questo il gruppo PD propone di valorizzare il patrimonio di chi beneficia dei servizi sociali, evitando meccanismi che lo estromettano dal computo del reddito, permettere l’utilizzo dell’assegno di accompagnamento per i servizi che si godono, e il pagamento di una retta alberghiera per chi è ospitato in strutture di riabilitazione e post acuzie.

L’importanza del sostegno alla scuola, al diritto allo studio, alla ricerca, alla formazione e all’università è stata ribadita da Gianna Pentenero: “A parole tutti settori su cui la Giunta dice di puntare, ma non investe risorse, come dimostrano chiaramente le cifre in campo. Smantellare il sistema della cultura, dell’istruzione e della formazione è un grosso errore”.

Mauro Laus ha ricordato come il taglio della Atc da 7 a 4 “è il frutto di un’importante mediazione all’interno del nostro gruppo, al quale io avevo suggerito addirittura la creazione di un’unica maxi agenzia. Considero questo, dunque, un primo passo per liberare risorse che sarebbero meglio spese per fare manutenzione e migliorare il servizio all’utenza”.

Il segretario regionale PD Gianfranco Morgando ha sottolineato come la proposta del gruppo regionale rappresenta “una indicazione alternativa di governo, quello che deve fare secondo noi un partito come il nostro. E’ una proposta di natura strutturale, per fare emergere efficacia ed efficienza in Regione, e risponde a delle precise domande che vengono dal mondo dell’economia e dalla società piemontese”.