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Dipartimento Cultura

Homeschooling, Cilluffo: a scuola si impara la democrazia

Un recente articolo di Paola Coppola apparso su Repubblica mi ha fatto riflettere sull’homeschooling, la pratica sempre più diffusa di formare i bambini a casa. Negli Stati Uniti pare siano circa 2 milioni i bambini che studiano con i genitori, in Inghilterra oltre 20 mila e in Francia 3 mila. In Italia il fenomeno è ancora poco rilevante, solo 200 casi, ma in crescita visto l’interesse su blog e siti internet specializzati. Ma quale sarà il trend futuro?

I genitori che scelgono questa formula hanno un livello di istruzione elevata, un reddito medio-alto, mamme che non lavorano e devono dimostrare di possedere competenze e mezzi necessari a svolgere l’incarico di insegnamento. Ci si ispira al principio, sancito dalla Costituzione, che è l’istruzione ad essere obbligatoria non la scuola. Insegnare tra le mura domestiche è infatti, un’alternativa prevista per la scuola dell’obbligo.

Ben venga la libertà di scelta, ma personalmente mi spaventa che sempre più famiglie,soprattutto quelle agiate, possano optare per formule diverse di istruzione per il futuro dei loro figli. La procedura è semplice: basta comunicare per iscritto alla direzione didattica la decisione e presentare i figli agli esami. Non mi spaventano i contenuti formativi, la qualità di insegnamento, quanto il fatto che non andando a scuola viene a mancare un’esperienza di vita, di confronto e di relazione.

E’ sicuramente legittimo che tutti i genitori vogliano il meglio per i loro figli ma non tutta la formazione può essere creata a propria immagine e somiglianza, controllata minuziosamente. La scuola è una palestra di vita proprio perché il confronto quotidiano con altre persone della propria età, spesso diverse per carattere o per cultura, insegna molto.

Un tempo, i principi, venivano formati a palazzo privatamente e non erano tenuti a confrontarsi con la società. Ora invece il confronto e l’educazione civica sono tra le capacità che ogni cittadino dovrebbe avere, a meno che non si voglia creare una società nella quale le persone siano sempre più egocentriche e incapaci di comunicare con gli altri. Credo che questo sia è il vero valore democratico della scuola, una cultura da difendere!

Francesca CILLUFFO Responsabile Cultura PD Piemonte
cultura@francescacilluffo.com