|  | 

Dipartimento Territorio e Infrastrutture

Rincaro tangenziale, Borioli: una nuova tassa che graverà sui piemontesi

E’ una vera e propria nuova tassa, voluta da Berlusconi e Tremonti, quella che dal primo luglio graverà su migliaia di utenti del sistema tangenziale torinese. Particolarmente odiosa per tre motivi.
In primo luogo, perché graverà in modo pressoché esclusivo i lavoratori e le imprese che, giornalmente, utilizzano l’infrastruttura, scaricando su di loro ulteriori costi in un momento già molto difficile.

In secondo luogo, perché colpirà almeno in parte a casaccio, rispetto all’oggetto dell’applicazione tariffaria: si doveva tariffare la superstrada per Caselle, ma non essendoci il tempo per attrezzare un nuovo casello dedicato, nell’urgenza di “fare cassa”, si aumentano le tariffe alle barriere di Settimo, Falchera, Bruere.
In terzo luogo, come confermano da Ativa, per la prima volta l’imposizione tariffaria non serve a finanziare investimenti o interventi di manutenzione straordinaria della rete torinese e piemontese. Il ricavato andrà a beneficio di ANAS centrale, che regolerà a Roma i suoi rapporti con il Governo.
Davvero un bel modo di demolire in diretta un pezzo del tanto decantato federalismo fiscale. E di svelare tutta l’ipocrisia di un Governo che si ostina a ripetere di non voler “mettere le mani nelle tasche degli italiani”.
Colpisce ancor più l’assordante silenzio della Giunta regionale. Che accetta, o subisce, passivamente sdraiata sulla linea.
A un Piemonte che necessità di infrastrutture per rilanciare la propria economia, il Governo non solo taglia le risorse (come nel caso della Metro), non solo continua a rinviare i finanziamenti dovuti (come per le opere collegate alla Torino-Lione), ma adesso arriva addirittura a tassare le opere pubbliche già esistenti, che i piemontesi hanno già pagato a suo tempo.
Il tutto nella sconcertante inerzia di un esecutivo regionale, che né per voce del Presidente Cota, né per quella dell’Assessore Bonino, accenna alla benché minima reazione.  Né per resistere a questo iniquo balzello, né per trattare: affinché, almeno, il suo ricavato rimanga sul territorio regionale e serva a finanziare le opere necessarie al Piemonte.
Eppure anche questi, e non solo quelli portati in giro nelle fiaccolate, ci pare siano “diritti dei piemontesi”: a non essere vessati e presi in giro dal Governo centrale.

Daniele BORIOLI
Resp. Dipartimento Infrastrutture e Territorio PD Piemonte