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CLAUDIO ZANON E L’ACCORPAMENTO DEL SUO REPARTO. UNA DICHIARAZIONE DI NINO BOETI
Per settimane Claudio Zanon, commissario dell’Aress e vera mente della riforma sanitaria di Roberto Cota, ci ha spiegato che nella sanità piemontese c’erano almeno 200 primari di troppo, che spesso i reparti sono doppioni di altri e che è necessario giungere agli accorpamenti. Che queste erano operazioni essenziali per abbattere gli sprechi e razionalizzare il servizio sanitario pubblico.Ora lo stesso Claudio Zanon scrive al commissario delle Molinette chiedendo di ridare autonomia al suo reparto, giustamente accorpato dal precedente direttore generale insieme a un’altra chirurgia oncologica. In questo caso i doppioni, il numero troppo basso di interventi annui, la necessità di razionalizzare non contano. Conta solo l’interesse di un tecnico-politico che con gli altri assume le vesti dell’inflessibile razionalizzatore, e con se stesso, nero su bianco, quello del comprensivo difensore dei propri privilegi.
Altro che rivoluzione sanitaria di Cota: si annunciano tagli degli sprechi e rivoluzioni nei servizi, mentre si mantengono o addirittura riportano in vita gli sprechi che riguardano se stessi, i protetti della Lega e del centrodestra. La stessa logica che a Torino fa parlare di razionalizzazione di servizi e reparti, e sui territori fa annunciare ai politici leghisti la moltiplicazione dei servizi e dei reparti.
Ci piacerebbe sapere a questo punto cosa pensa l’assessore alla sanità.
Anche se, immaginiamo, ancora una volta la domanda cadrà nel vuoto.
Sarebbe un altro segno del suo peso pressoché nullo nella gestione della sanità piemontese.