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BOETI (PD) RISPONDE A IODICE SUL MARIA ADELAIDE

Il direttore generale delle Molinette è cresciuto alla scuola di Cota, per cui tutto quello che succede oggi negli ospedali del Piemonte è colpa di chi c’era prima.

L’altro giorno la colpa era di Galanzino, l’ex direttore generale, se ora, dopo un anno di governo Cota della sanità, non ci sono anestesisti sufficienti alle Molinette. Oggi la colpa è di Andrion, l’ex direttore generale del CTO, se su decisione di Cota il Maria Adelaide chiude.

Il dott. Iodice è un incosciente quando afferma che le sale operatorie del Maria Adelaide, ristrutturate solo qualche anno con un investimento di circa un milione di euro, non sono a norma da un punto di vista igienico-sanitario.

Presenti i dati. Quelli che abbiamo noi dicono che il Maria Adelaide, per quanto riguarda le infezioni, è sullo stesso livello dei grandi centri specialistici europei. Le protesi d’anca e di ginocchio, al Maria Adelaide, vengono impiantate in una sala operatoria che utilizza come metodo di sterilizzazione il flusso laminare, uno dei sistemi che garantiscono di più dal pericolo delle infezioni.

Affermazioni così gravi andrebbero motivate. E se le cose stavano così, per tutelare i cittadini avrebbe dovuto chiudere immediatamente l’ospedale quando ha cominciato a svolgere questo lavoro.

Oggi la Lega ha scoperto la rianimazione e ogni volta che bisogna chiudere una struttura ci si appella al fatto che non c’è la rianimazione. Il Maria Adelaide e il CTO , che rappresentano la stessa azienda, sono in rete da molti anni. I pazienti a rischio da anni vengono operati al CTO, un trentina all’anno. Gli altri 320 non a rischio, su scelta dell’anestesista, vengono operati al Maria Adelaide senza che mai sia successo nulla di grave.

C’è una sola ragione oggi per chiudere il Maria Adelaide, ed è la questione economica. Dipende dalla decisione di non sostituire il personale che va in pensione e dalla scelta di utilizzare il personale del Maria Adelaide al CTO. Tutto il resto sono frottole di cui il direttore generale delle Molinette dovrebbe vergognarsi.

Nino Boeti, Consigliere Regionale