DIPARTIMENTI Dipartimento Ambiente
Documento su misure energetiche piemontesi
Resoconto documento del Pd torinese e regionale sulla politica energetica della Regione Piemonte e commento- proposte sulle linee di azione proposte dalla Regione.
La Regione Piemonte attraverso il Forum Energia ha messo in consultazione le proprie “linee di azione” anche in vista della redazione di un nuovo Piano Energetico Regionale.
La discussione svolta all’interno del Pd torinese e regionale ha fatto emergere le seguenti osservazioni e proposte.
Le azioni indicate contraddicono lo spirito dell’atto di indirizzo che prevedono “la definizione di una politica fondata sul concetto di smart specialization per il rilancio della competitività del sistema socio-economico territoriale” indentificando le aree e i temi prioritari su cui concentrare gli interventi.
Le azioni prescindono da un inquadramento all’interno di una cornice di finalità strategiche misurabili con indicatori di performance in tempi definiti. Rispondono prevalentemente al tentativo di rispettare gli obiettivi enegetico-ambientali dettati dall’Unone Europea e risentono di una evidente assenza di visione politica che leghi il tema dell’energia allo sviluppo economico, industriale e sociale del territorio piemontese..
Si rileva inoltre che anche questo stesso obiettivo sarà difficile da raggiungere innanzitutto per la assenza o quasi di dati reali sui consumi energetici del territorio piemontese. Il taglio dei trasferimenti alle Provincie delegate a tale funzione renderà ancora piu’ precario e difficile il tutto..
Altro forte limite alla efficacia delle azioni proposte è la limitatezza degli stanziamenti che sembrano piuttosto una raccolta di residui derivanti da altri bandi mai esauriti. Non sono impegnate vere risorse regionali e viene da pensare che anche queste risorse non verranno impiegate tanto da poter essere riciclate per nuove evenienze, solo per poter dire che la Regione fa!.
Non si sono individuate vere priorità e nessuna vera strategia., non si punta sulle peculiarità del sistema industriale piemontese. Palese è poi l’assenza di una visione integrata delle azioni che abbia visto coinvolti settori regionali come le politiche industrali, le politiche del lavoro, la ricerca.
Diverso sarebbe stato puntare sul sostegno alle infrastrutture a rete in particolare quelle di teleriscaldamento e teleraffrescamento, ma anche alle reti elettriche e gas a servizio della generazione distribuita e dei sistemi efficienti di utenza, in particolare sui nuovi “contatori intelligenti” che consentono il controllo della domanda dell’utenza per il gas, l’acqua e il calore.
Sarebbe opportuno incentivare la mini e micro cogenerazione (da motori d’auto) per utilizzi civili ed industriali da integrarsi nelle reti di teleriscaldamento.
Sarebbe altresì opportuno incentivare la sperimentazione di sistemi di accumulo per gli impianti fotovoltaici o eolico/idroelettrici molto efficaci in una regione montana.
Efficace sarebbe il sostegno a progetti per lo sviluppo dell’idroelettrico in particolare mini-idro.
Pesa l’assenza di una visione e di una strategia che delinei una sorta di “piano regolatore energetico del Piemonte” che consenta anche di attirare investitori, garantiti anche da piu’ certi e tempestivi iter burocratici per l’approvazione dei progetti. Manca una valutazione integrata del nostro sistema produttivo e di come favorire il suo sviluppo o il suo mantenimento spendendo la leva energetica come vero sostegno (vedi il caso Oreal realizato a Settimo Torinese).
Altro aspetto è quello della semplificazione burocratica per la quale non si intravede nessuno sforzo reale per una reale iniziativa.
Si rileva che nessuna azione fa riferimento alle politiche dei trasporti, delle persone e delle merci. Il consumo energetico per la mobilità è cresciuto fino a raggiungere quello degli edifici residenziali e civili.
In particolare sulle azioni:
-Su quella a sostegno della realizzazione di impianti di energia alimentati da biomasse forestali si rileva la assoluta debolezza normativa a supporto e l’assenza di un riferimento al sostegno alla filiera per il recupero della biomassa. Manca poi ogni riferimentoal fatto che occorre favorire questi impianti lungo dorsali di reti di teleriscaldamento al fine di garantirne la effettiva economicità e coerenza ambientale..
-Sull’asse per l’efficenza e il risparmio energetico si evidenzia l’assoluta inerzia della Regione a rispondere alle sollecitazioni espresse dalle categorie in merito alla necessità di incentivare i condomini a partire dal sostegno alla introduzione della termoregolazione e alla assoluta necessità, attraverso il coinvolgimento del sistema bancario, dell’attivazione di fondi di garanzia a sostegno degli investimenti per condomini ed Esco. Non ci sono poi serie opportunità per efficentare il patrimonio pubblico oggi congelato dai pesanti limiti agli investimenti. Al riguardo non si riconoscono neanche gli sforzi fatti da molti enti locali per la sensibilizzazione dei cittadini, quelli che hanno aderito al Patto dei Sindaci e redatto un Paes e strutturato la loro attività amministrativa con nuovi regolamenti edilizi.
Altra osservazione da fare è quella riferita alla pubblica illuminazione che alla “luce” del recente decreto governativo sul risparmio energetico motiverebbe uno specifico sostegno all’introduzione di nuove tecnologie che non riducano la qualità e la temporalità dell’illuminazione, ma ne riducano i costi.
-Sull’asse delle Reti e della generazione distribuita l’azione è decisamente simbolica e poco incisiva nella direzione di creare una effettiva rete regionale delle smart grid.
-Sulla azione per favorire la nascita di un distretto di eccellenza nel settore delle energie rinnovabili siamo alla farsa per la esiguità dello stanziamento (1 milione) e per l’ingenuità di pensare che tale obiettivo si possa raggiungere senza una intesa con un sistema economico ed industriale locale o nazionale.
Formuleranno loro specifiche osservazioni: la Città di Torino e la Provincia di Torino.
Torino 14 ottobre 2012