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Adesso Maroni usi la ramazza per cacciare Cota

Intervista a Gianni Cuperlo su La Stampa – Torino del 29/11/2013 – di Maurizio Tropeano

«Quello che sta avvenendo in Piemonte è un fatto di rilevanza nazionale. Il quadro che sta emergendo rappresenta uno spaccato di cattiva politica di cui la Lega e il centrodestra portano la responsabilità. Sarebbe bene che Maroni consigliasse a Cota quello che consigliò e impose a Formigoni: andare a casa». Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria nazionale del Pd, ha deciso di esternare le sue preoccupazioni dopo aver visto in tv le immagini della rissa in Consiglio regionale del Piemonte.

Maroni e la Lega, invece stanno facendo quadrato. Anche il sindaco di Verona si è detto contrario ai polveroni mediatici. Sembra un consiglio a resistere piuttosto che a farsi da parte. Che cosa ne pensa?

«Maroni è stato eletto segretario della Lega Nord invocando pulizia all’interno del suo partito. Ora dovrebbe fare altrettanto, cioè usare la ramazza per farsi da parte. E’ in gioco il futuro del Piemonte una delle regioni più importanti e produttive del Paese, una regione colpita duramente dalla crisi che ha bisogno di un governo regionale pienamente legittimato e in grado di rispondere con provvedimenti efficaci ai problemi».

Ma perché Maroni e la Lega dovrebbero rinunciare a governare il Piemonte?

«Dal punto di vista di Maroni è in gioco anche la macroregione a trazione leghista. Se Cota e la sua maggioranza sono sicuri di aver governato bene, cosa che io non credo, dovrebbero essere i primi a chiedere di andare a votare. Maroni che ha cacciato Formigoni adesso governa la Lombardia».

I consiglieri regionali del Pd hanno abbandonato le cariche istituzionali e si dimetteranno dal Consiglio a marzo. Dai militanti del Pd si sono levate critiche. Si poteva agire prima?

«Non spetta a me indicare soluzioni ma credo sia giusto dare il chiaro segnale ai cittadini che non intendiamo offrire alcun appiglio alla volontà di questa maggioranza di stare abbarbicata al governo della regione nonostante quello che sta emergendo».

Il Movimento 5 Stelle sta raccogliendo, a fatica, le firme per una mozione di sfiducia. Che cosa dovrebbe fare il Pd?

«Non so se una mozione di sfiducia, come quella che vuole presentare il M5S, sia uno strumento utile visto che il primo effetto che produrrebbe sarebbe il ricompattamento della maggioranza. Io penso che sarebbe più utile ragionare tutti insieme sfidando i grillini ad una azione comune concreta. Loro avrebbero l’occasione di dimostrare che la loro presenza nelle istituzioni non è inutile e le opposizioni sarebbero compatte nella richiesta di dimissioni, unica via che può sbloccare uno stallo non più accettabile».