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Prossima tappa il tunnel vero, chi protesta dovrà rassegnarsi

Intervista a Mario Virano su la Repubblica del 20/11/2013 – di Paolo Griseri

COMMISSARIO Virano, qual è l’obiettivo del vertice di oggi?
«La parte del summit dedicata alla Torino-Lione avrà all’ordine del giorno impegni di principio e decisioni concrete. Sul piano del principio ci dovrebbe essere una dichiarazione sul fatto che la Torino- Lione non è più un progetto ma un’opera in cantiere. La traduzione concreta di questo sarà la decisione di creare il nuovo ente che bandirà gli appalti per il tunnel di base. Una società che sostituirà l’attuale Ltf, nata come società di progettazione, con un nuovo soggetto incaricato di realizzare e gestire il tunnel di base».


Qual è il calendario che avete davanti?
«Saranno necessari sei mesi per avere il nuovo soggetto gestore dell’opera. Sono tempi burocratici incomprimibili».
Nel frattempo che cosa farete?
«Nel frattempo partirà, sul versante francese, lo scavo dei primi nove chilometri e mezzo del tunnel di base. Si tratta di un primo tratto che collega le discenderie francesi di Saint Martin La Porte e La Praz e che, amministrativamente, è ancora considerato un tunnel geognostico. Per questo motivo Ltf ha già potuto bandire la gara nei mesi scorsi».
Il primo tratto di tunnel di base partirà dunque in Francia nel 2014, tra pochi mesi. E le altre parti dell’opera?
«Nel 2015 cominceremo le opere preliminari sui due versanti. In Italia partirà lo scavo della prima canna della galleria che collegherà l’uscita del tunnel di base, a Susa, con la linea storica a Bussoleno. Poi, nel 2016, inizierà lo scavo del tunnel di base anche dal versante italiano. Nel frattempo sarà terminata la galleria geognostica di Chiomonte».
Nel vertice di oggi parlerete anche dei costi?
«Certo. Definiremo un addendum che dovrà essere approvato dalla Conferenza intergovernativa e dai Parlamenti, come la ratifica del trattato che giunge a compimento in queste settimane. L’addendum prevede un cronoprogramma di spese da parte dei due Stati e una serie di proposte tecniche su come farvi fronte, dal project financing per la parte tecnologica all’intervento della Banca europea degli investimenti».
Qual è l’obiettivo immediato più importante?
«Quelli che verranno compiuti nel vertice sono tutti passi importanti per tradurre in realtà il promesso finanziamento europeo del 40 per cento da parte della Commissione di Bruxelles».
Durante il summit si svolgerà una manifestazione di protesta. Che cosa risponde a chi non vuole l’opera?
«Rispondo che ognuno può scegliersi i simboli di contestazione che crede. Se lo fa per questo, le opinioni sono tutte legittime, a meno che non si traducano in gesti di guerriglia urbana. Se invece chi protesta crede davvero che l’opera si possa ancora fermare, credo che, dopo centinaia di riunioni con gli amministratori locali e anni di discussione e modifiche del progetto originario, si debba mettere l’animo in pace».
Deputati e consiglieri regionali del gruppo di Grillo contestano il fatto che lei abbia vinto il premio “Torinese dell’anno”, accusandola di aver «cacciato dal suo Osservatorio i sindaci che non avevano accettato l’opera ». Che cosa risponde?
«Che si tratta di persone male informate: non conoscono la realtà di cui stanno parlando. Sono accuse totalmente false, come dimostrano gli atti dell’Osservatorio che sono sempre stati pubblici e che, del resto, tra breve diventeranno un libro».