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Boccia: «Non c’è bisogno di poteri straordinari. I governatori delle regioni li hanno già»
Il ministro Boccia stoppa il «super commissario» Cirio, ma consente ulteriori norme restrittive purché non in contrasto con il decreto Conte
Intervista al Ministro Francesco Boccia su Corriere Torino del 3/4/2020 – di Giulia Ricci
«Non c’è bisogno di chiedere poteri straordinari: ci sono già». Il ministro alle Autonomie Francesco Boccia ieri era a Torino con la task force di 22 medici volontari venuti in soccorso del Piemonte. È a Caselle che ha risposto alla richiesta del governatore Alberto Cirio di avere maggiori poteri per «mettere in quarantena la burocrazia» e aiutare imprese e famiglie. «Ognuno eserciti bene le competenze che ha».
Ministro, quindi il suo è un «no» ai poteri speciali?
«Direi che sono stato chiaro».
Cirio, però, le ha rinnovato l’appello…
«Il governatore ha parlato di regole speciali per tutti. Durante l’emergenza sono già saltati tutti i vincoli: le Regioni possono assumere, usare gli avanzi di bilancio, fare scelte dirette per gli acquisti e avere fidejussioni per quelli internazionali. Ma non solo».
Cos’altro?
«Si aprono posti di terapia intensiva in tempo reale, sono state attivate procedure sul blocco dei mutui della prima casa e prestiti personali. Inoltre fra tre o quattro giorni ci sarà il provvedimento per la liquidità alle imprese che consentirà di avere una garanzia dallo Stato come mai è capitato nella storia della Repubblica. Più regole speciali di così… ».
Dove non arrivano le Regioni, arriva lo Stato?
«Ognuno deve esercitare bene il potere che ha, se lo facciamo tutti insieme lo Stato è forte e non ce n’è per nessuno. Insomma, non c’è bisogno di chiedere poteri straordinari: ci sono già. Ad ognuno sono state date delle deroghe. Lo dimostra anche l’uso dei medici in pensione e specializzandi. E quando una Regione non ce la fa, lo Stato interviene. Noi abbiamo inoltre messo tutti i nostri acquisti in rete».