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EMERGENZA CORONAVIRUS. AVETTA (PD): “CIRIO ASCOLTI I SINDACI: LA CATENA DI COMANDO NON FUNZIONA”

SERVE UN COORDINATORE PER GESTIRE RAPPORTI TRA REGIONE E COMUNI”

“I 1200 Sindaci piemontesi devono avere in assessorato una figura di riferimento con cui confrontarsi e ottenere risposte chiare e tempestive”

“Il Presidente Cirio e l’assessore Icardi ascoltino i Sindaci. E’ urgente un cambio di passo, perché è evidente che c’è un problema nella catena di comando. Rsa, mascherine, tamponi. Sono troppe le questioni sulle quali registriamo pesanti criticità e non ci possiamo più permettere che ogni Comune sia abbandonato al fai-da-te.

La catena di comando deve essere ridefinita partendo dal rapporto tra Regione e Comuni: in Piemonte ci sono oltre 1200 Comuni dei quali, più di 500, sono piccoli e piccolissimi che non hanno strutture tecniche in grado di affrontare un’emergenza di queste dimensioni. E il covid-19 non conosce confini amministrativi. Per questo c’è bisogno di uniformare le procedure e dare indirizzi chiari.

Ci vuole un punto di riferimento dedicato agli amministratori locali, una figura che coordini un gruppo a cui i Sindaci possano rivolgersi per ogni urgenza, necessità o dubbio relativo alla gestione dell’emergenza Covid-19. Pensiamo alle difficoltà che in questo momento si trova ad affrontare un Sindaco di un piccolo Comune in cui ha sede una RSA”.

Così il consigliere regionale Alberto AVETTA (PD) commenta la lettera aperta #insiemecelafaremo (vedi oltre), che i Sindaci del torinese hanno indirizzato al Presidente Cirio, indicando alcune questioni prioritarie (RSA, tamponi, mascherine, misure di assistenza ai nuclei familiari) sulle quali si sollecita un vero lavoro di squadra. “Nelle strutture complesse è la ‘testa’ che conta. E l’assessorato regionale alla Sanità sta mostrando tutti i propri limiti. Nelle stanze di corso Regina Margherita manca una figura di riferimento con cui confrontarsi per uniformare le procedure. In questo modo si eviterebbe che ogni Comune procedesse con proprie iniziative più o meno efficaci che generano confusione e incertezza tra i cittadini (penso alle mascherine e non solo).

E su alcune questioni che non si risolveranno a breve, come la necessità di sostegno alimentare per le famiglie, si potrebbero finalmente elaborare comuni linee guida oltre a garantire risorse aggiuntive regionali come richiesto dal Gruppo PD”. 

Ieri, l’assessore Icardi ha annunciato che sul sito web della Regione Piemonte è possibile trovare tutti i dati statistici del contagio Comune per Comune. “Seppur con ritardo ci hanno ascoltati. Ma perché il sistema funzioni è fondamentale che i dati siano comunicati preventivamente ad ogni singolo Sindaco prima di essere online. Ora il Presidente Cirio e l’assessore Icardi farebbero bene ad ascoltare con altrettanta attenzione l’appello sottoscritto in un solo giorno da tanti Sindaci dell’area metropolitana torinese e agire in fretta, accogliendone i suggerimenti. Il virus corre veloce e il Piemonte non si può più permettere altri ritardi”.

Alberto AVETTA – Consigliere regionale PD


#INSIEMECELAFAREMO: LETTERA APERTA DI 50 SINDACI ALLA REGIONE

 

Tre priorità a partire dalle quali ridefinire la catena di comando: su RSA, mascherine e misure di assistenza serve un vero lavoro di squadra

tra Comuni e Regione

Per aiuti alle famiglie i Sindaci chiedono risorse integrative dalla Regione

Tre criticità sulle quali è urgente e necessario cambiare marcia, rafforzare il lavoro di squadra tra la Regione e i Comuni e definire una catena di comando rapida ed efficace: questo l’appello contenuto nella lettera aperta #insiemecelafaremo, firmata oggi, 10 aprile, da 50 Sindaci della Provincia di Torino.

«RSA, tamponi, mascherine, misure di assistenza ai nuclei familiari e gestione dei dati: queste le questioni per noi prioritarie sulle quali riteniamo serve da subito un’azione più efficace e un maggior coinvolgimento dei Comuni – spiega Roberto Montà, sindaco di Grugliasco e capogruppo in Città Metropolitana. La situazione è difficile per tutti, ma non possiamo fare finte che non vi siano problemi e che qualcosa non stia funzionato nel rapporto tra la Regione, l’Unità di crisi e i Comuni. Se sulle mascherine come sui buoni spesa e gli aiuti economici i singoli Comuni operano in autonomia dando luogo ad un ‘fa-da-te’ che rischia di creare confusione e alimentare aspettative tra i cittadini, forse questo è conseguenza di una carenza di ‘governance’ da parte dei vertici regionali e da una non chiara linea di comando. Su Rsa, tamponi, mascherine e assistenza economica a persone e famiglie colpite dall’emergenza Covid-19, Comuni e Regione, con la collaborazione della Città Metropolitana, devono pianificare la gestione delle prossime settimane. Oggi – prosegue Montà – verificherò nella capigruppo di Città Metropolitana le modalità operative sollecitate alla Sindaca nello scorso Consiglio Metropolitano a nome del gruppo e di tanti sindaci del territorio. Solo lavorando insieme in maniera efficace, veramente #insiemecelafaremo. E sul fronte degli aiuti alle famiglie sollecitiamo anche un’integrazione delle risorse da parte regionale, dal momento che l’uscita dal lockdown richiederà tempi più lunghi di quelli inizialmente previsti».

La lettera è stata inviata al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e per conoscenza alla sindaca della Città Metropolitana di Torino Chiara Appendino