COVID-19 E PROVINCIA DI ALESSANDRIA
“Siamo in una fase di moderata crescita dei contagi e, per anticipare soluzioni, dobbiamo dire che la provincia di Alessandria in Piemonte è nuovamente quella con la percentuale peggiore.”
“Oggi” – dichiara il Consigliere regionale Domenico Ravetti – ho partecipato alla Commissione sanità del Consiglio regionale e ho ascoltato l’informativa della Giunta regionale sulle iniziative da adottare per fronteggiare l’emergenza Covid-19 nei mesi autunnali”.
Ho posto all’assessore domande precise sull’effettivo numero di unità speciali di continuità assistenziale operanti sul territorio, sui numeri del personale infermieristico, medico e amministrativo che pare non essere sufficiente, sulla verifica dell’attivazione dei percorsi Covid all’interno delle strutture ospedaliere e sulle disponibilità dei reagenti per i tamponi.
“Siccome viviamo in una fase moderata ma crescente dei contagi” – continua Ravetti – “ho chiesto di attivare preventivamente la dettagliata programmazione degli ospedali dedicati ai letti di terapia intensiva e semi intensiva, perché in province, come quella di Alessandria la scelta, non è stata ancora fatta.
Le percentuali aggiornate al 6 settembre dimostrano che il maggior numero di contagi è, seppur di poco, nuovamente presente in provincia di Alessandria. Nella fase peggiore della pandemia la provincia di Alessandria aveva dei dati pessimi e per questo avevo presentato delle interrogazioni.
Mi era stato risposto che l’alta diffusione dei contagi era dovuta alla vicinanza con la Lombardia, Pavia in particolare, e all’Emilia Romagna, Piacenza in particolare, alle grandi vie di comunicazione, su cui il virus viaggia insieme alle persone e alla percentuale elevata di anziani ultra 65enni (il 27% della popolazione).
“Ma in questa fase di ripresa dei contagi” – conclude Ravetti – “la maggior parte dei casi si presenta con età inferiore ai 44 anni e per ragioni legate al ritorno dalle ferie. C’è qualcosa che non torna allora.”