Elezioni 2020, Furia: ora si avvii una stagione delle riforme nell’interesse del Paese
Le elezioni regionali non hanno rappresentato quel terremoto politico che la Lega e Fratelli d’Italia si immaginavano. Stravincono in Veneto grazie alla leadership locale di Zaia, ma ciò rappresenta un problema per Salvini. Del PD tutto si può dire ma una cosa va riconosciuta: è il perno dell’alternativa nazionale al polo sovranista. Sarà poco ma ricordo quando un anno fa circa si parlava di un nuovo bipolarismo tra M5S e Lega. Invece dopo un anno e nonostante pasticci e confusioni la leadership del centrodestra è insidiata da Meloni e Zaia mentre quella dell’alleanza di governo è saldamente in mano al PD. Avventure minoritarie, come dimostrano i primi risultati, non pagano.
Ora l’auspicio è che la vittoria del sì al referendum, largamente attesa, sia davvero l’apertura di una stagione delle riforme nell’interesse del Paese. È importante che i nostri alleati di governo riconoscano il ruolo del PD nel paese, anche se i rapporti di forza in Parlamento sono diversi in quanto ereditati da quella triste elezione politica del 2018. Il PD tornerà al Governo con un’agenda chiara di priorità, che prevede tra le altre cose l’utilizzo del MES.
Complimenti a tutti coloro che hanno lavorato, a chi ha vinto e anche a chi ha perso, in regioni dove era molto difficile. Complimenti per l’impegno e la generosità con cui ci avete messo la faccia.