|  |  | 

consiglieri news Homepage

LISTE D’ATTESA IN SANITA’. “L’ASSESSORE ALLA SANITA’ SEMBRA VENIRE DA MARTE”.

Nel rispondere al Question Time odierno del PD, l’assessore regionale alla sanità ha negato la riduzione del personale sanitario pubblico, l’abbandono delle cure da parte di molti cittadini piemontesi più poveri e ha sostenuto che i conteggi della Giunta tengono conto delle strutture private accreditate.

19.4.2023 – “La lunghezza o meno delle liste d’attesa rappresenta, insieme alla qualità delle prestazioni sanitarie offerte, un benchmark rilevante per la valutazione dell’efficienza del Sistema Sanitario Regionale (SSR)” dichiara la consigliera regionale del PD.

“La Giunta regionale il 7 marzo 2023 ha presentato pubblicamente i dati sulle liste d’attesa delle prestazioni sanitarie, dichiarando che nel 2022 un paziente piemontese doveva aspettare mediamente 37 giorni per una visita medica, un dato più basso rispetto al 2018. A parte il fatto che in sanità fornire la media dei tempi di attesa è inutile e inappropriato, perché la media di 37 giorni per un lipoma, ad esempio, è poco, ma è tantissimo per un tumore, il punto vero è che il conteggio fatto dalla giunta Cirio, per essere effettivo e scientificamente incontrovertibile, dovrebbe tenere conto dei fattori esterni al SSR, quali il ricorso dei cittadini piemontesi ai servizi in regime privatistico, l’abbandono delle cure da parte dei cittadini più poveri e la riduzione del personale sanitario.

Il dato sulle liste d’attesa in sanità presentato dalla Giunta Cirio non considera la crescente traslazione di pazienti dalla sanità pubblica a quella privata né l’abbandono delle cure da parte di molti cittadini piemontesi poveri. Inoltre, non si comprende come il SSR abbia potuto aumentare le prestazioni a fronte della diminuzione degli operatori del SSR, a meno che non si tenga conto del crescente ricorso ai medici e infermieri gettonisti privati nel SSR.

L’assessore regionale nella sua risposta – che allego – sembra piuttosto un marziano, che nega la riduzione del personale sanitario pubblico ed afferma di aver tenuto conto nel suo conteggio del contributo dei privati alla riduzione delle liste d’attesa sanitarie. L’assessore omette inoltre di rispondere sull’aumento dell’abbandono delle cure da parte di molti cittadini piemontesi più poveri, come se non fosse scientificamente rilevante che la base di conteggio è più piccola perché non comprende queste persone, di fatto scomparse dai radar della sanità pubblica e privata”.

Assessore, torni sulla Terra! I problemi esistono e non possono essere negati in modo così evidente!