2025: ASCOLTO, FORMAZIONE E RINNOVAMENTO PER DARE FORZA ALLE BATTAGLIE SU SANITÀ PUBBLICA, LAVORO E CRISI CLIMATICA
Il 2025 del PDPiemonte sarà un anno in ascolto. Dobbiamo usare i momenti che abbiamo di fronte, nei quali non ci saranno grandi appuntamenti elettorali per aprire una riflessione seria, profonda su come trasformare il PD al fine di renderlo utile al tempo che stiamo vivendo. Riflessione e azione che devono alimentarsi in maniera circolare.
In assenza di grandi appuntamenti elettorali, lavoreremo per rafforzare la nostra comunità in un quadro che ha sempre più bisogno di buona politica. Crisi della democrazia, crescita delle autocrazie e crisi economica sono una miscela esplosiva: se mettiamo insieme chi si riconosce nelle risposte della destra insieme a chi è diventato indifferente siamo in minoranza culturale e politica nel paese. Per questo la nostra azione deve essere più incisiva e convincente possibile. Dobbiamo usare i momenti che abbiamo di fronte, nei quali non ci saranno grandi appuntamenti elettorali per aprire una riflessione profonda su come trasformare il PD al fine di renderlo coerente e utile al tempo che stiamo vivendo.
Per un tempo nuovo occorre un partito nuovo. Come trasformare il PD in un partito sempre più popolare, ampiamente partecipato? Come fare i conti con un mondo nel quale le persone trascorrono 6/7 ore al giorno online? Con tempi di attenzione medi che stanno sotto i 20/30 secondi? E’ un tempo che solo fino a pochi anni fa era dedicato a libri, TV, interazioni di persona o immaginativo, anche noia. Che cosa significa per il PD questo nuovo scenario? In cui gli algoritmi decidono che cosa guardiamo continuamente? In un contesto che, secondo quanto dice l’OCSE, vede crescere in Italia l’analfabetismo funzionale? Con il CENSIS che intanto ci dice che il 68,5% degli italiani ritiene che le democrazie liberali non funzionino più?
Nel 2007, quando nasceva il PD, tutto questo non esisteva o era profondamente diverso. Se non troviamo il modo di porci queste domande, di fare in modo che il tentativo di dare una risposta collettiva a tutto questo, modifichi davvero le nostre prassi, rischiamo di non andare molto lontano.
Nei prossimi giorni invieremo un questionario ai 23.000 iscritti alla nostra newsletter e a chi ci segue sui social, per raccogliere paure, ma soprattutto desideri, aspettative e proposte. La nostra azione politica deve avere le radici in un dialogo costante con la base e i cittadini. In assenza di grandi appuntamenti elettorali, lavoreremo per rafforzare la nostra comunità, in due direzioni: estensione, per allargarla, e profondità, rendendola ancora più radicata e capace di essere motore di cambiamento nella società.
Parallelamente, abbiamo avviato una riflessione sull’organizzazione interna del partito. Non sappiamo ancora se il livello nazionale darà il via alla conferenza organizzativa, ma in Piemonte siamo determinati a esplorare come coniugare l’obiettivo di aumentare il tesseramento con una partecipazione di qualità. La società è cambiata sia in riferimento a quella che ha generato i partiti da cui nasce il PD sia in riferimento al 2007, anno di nascita del PD. Pensiamo solo ai social, per fare l’esempio più grande. Come ci relazioniamo a questi cambiamenti? Vogliamo un partito popolare e attivo, dove chi si iscrive non si presenta solo ai congressi ogni 4 anni, ma contribuisca all’elaborazione politica e alle attività concrete come i banchetti, campagne elettorali e attività di comunicazione. Ci sono tante competenze diffuse nel partito e faremo di tutto per attivarle.
Sarà il nostro un anno itinerante e di dialogo. Andremo a incontrare le nuove segreterie provinciali che da qui ad aprile si formeranno e, con loro, cercheremo di fare nostre le istanze che arrivano dai territori: che cosa si aspettano gli iscritti dal partito? e i nostri elettori? e quelli che non si fidano più di noi? Dovremo trovare il modo di dare risposte precise a tutto questo.
Al centro delle nostre attività ci sarà la difesa e il rilancio della sanità pubblica, che continua a subire attacchi dalla destra al governo nazionale e regionale. Non ci limiteremo a contrastare questa propaganda, ma metteremo in campo proposte concrete per rafforzare un sistema sanitario equo e accessibile per tutti. E ci sarà anche un upgrade della campagna “Stop liste d’attesa” che abbiamo lanciato nel 2023 e che ci ha permesso di raggiungere migliaia di cittadini piemontesi che ogni giorno ci raccontano le difficoltà, e a volte l’impossibilità, di accedere al servizio sanitario a causa delle liste d’attesa. Chiaramente non solo sanità. C’è il tema dei trasporti e della crisi climatica, a partire dal consumo di suolo, ma sarà certamente anche l’anno in cui ci occuperemo con forza insieme al livello nazionale e ai parlamentari europei, della crisi della manifattura, con un occhio di riguardo al settore dell’automotive.
Fondamentale sarà il prosieguo della Scuola di Formazione Politica, che quest’anno si concentrerà sia sui temi sia sui metodi, per formare una classe dirigente sempre più preparata interpretare la complessità del momento attuale. Inoltre, avvieremo nuove iniziative con il neonato Dipartimento Legalità, partendo da un incontro con Luciano Violante, per approfondire il tema dei rapporti tra mafie e politica. Sarà anche l’anno in cui daremo il via al Forum degli Amministratori, uno spazio di confronto e proposta dedicato ai sindaci, consiglieri e amministratori locali. Gli amministratori sono il primo punto di contatto con i cittadini e il loro contributo sarà essenziale per costruire una rete politica radicata nei territori.
Inoltre, continueremo a impegnarci per smascherare la continua propaganda di Alberto Cirio, che racconta un Piemonte che non esiste. Lo faremo insieme alle altre forze di opposizione, lavorando su dati, analisi e una comunicazione incisiva che evidenzi le criticità reali e offra soluzioni concrete. Vogliamo essere un partito tessitore, che tiene insieme, capace di collaborare con le forze politiche, quelle sociali e i movimenti attraverso un confronto costante, campagne condivise e un’opposizione coordinata. Il nostro obiettivo è costruire un’alternativa concreta e credibile, che deve avere basi culturali e sociali, per poter diventare politica ed essere in grado di contrastare l’astensionismo e riportare fiducia nella politica.
Abbiamo un compito fondamentale: aiutare a trasformare le paure in speranze e le arrabbiature in impegno per cambiare le cose.