Gli eventi culturali come servizio
Intervento di Francesca Cilluffo su Sole 24Ore Nord Ovest del 20 gennaio 2010
La riflessione di Antonella Parigi proposta su «Il Sole 24 Ore Nord Ovest» della scorsa settimana offre un interessante spunto per ragionare sulle mutabili metodologie di sviluppo del settore culturale in questi tempi di crisi. Ma è necessario sgomberare il campo da un equivoco sviluppato nelle politiche culturali degli ultimi anni. E cioè l’illusione che tutto quanto il Piemonte propone in cultura debba essere un “evento”, con una valenza di promozione turistica e rappresentare un buon investimento. L’equivoco si è rivelato con chiarezza con il caso Grinzane Cavour.
Ciò può essere accettabile intendendo la cultura solo come promozione del territorio. La cultura deve essere ancor prima intesa sia come “servizio” sia come “creatività.” La cultura è innanzitutto servizio, welfare intellettuale, eccezionale strumento di ascensione sociale e d’integrazione delle diversità. Cultura è formazione nelle scuole e nelle università, aggregazione sociale. A casa individualmente, con la televisione, ma anche e soprattutto dove c’è più attenzione da parte dei giovani, nelle nuove tecnologie, internet e i social media. Una politica pubblica illuminata deve saper valorizzare questo ruolo sommesso, ma fondamentale della cultura di servizio, a stretto contatto con il quotidiano e re-inventando luoghi come biblioteche ed ecomusei. La strada giusta è valorizzare idee per togliere gli strati di polvere, gettare ponti e cucire reti. Una cultura diffusa e distribuita deve saper tutelare non solo le periferie e i redditi più bassi, età e culture diverse, ma anche guardare il globale attraverso le proprie radici locali.
La seconda dimensione di cultura ruota attorno al concetto di creatività. È compito delle politiche pubbliche saper fiutare e promuovere la creatività, l’energia inventiva e il talento. Qui sì l’arte e la creatività devono essere lasciate libere di competere e stimolarsi sul mercato. Dalla musica al teatro, dalla letteratura al cinema, dall’arte contemporanea ai nuovi media, oggi il Piemonte offre un ricco panorama di talenti individuali e collettivi da incentivare, ma che dovranno farsi strada e camminare con le proprie forze. L’ente pubblico deve incoraggiare la creatività in modo non tutelato e assistito, ma responsabilizzato, in stretta sinergia con tutti quei soggetti che possono contribuire a trasformare la cultura in opportunità di crescita economica e di occupazione.
Altrettanto importante è il livello della cultura come promozione del territorio. È fondamentale valorizzare le periferie, tutelare le specificità locali, ma non vanno confusi gli obiettivi per non sprecare risorse e rincorrere falsi miti. Il Piemonte, e Torino in particolare, è riuscita ad attrarre sempre più turisti a livello culturale sia dall’Italia sia dall’estero. Per capire quali progetti siano meritevoli di diventare i simboli del Piemonte culturale nel mondo è necessario che cultura e turismo dialoghino attivamente e operino a stretto contatto, affrontando scelte coraggiose, consapevoli che solo le reali eccellenze del Piemonte possono competere sui circuiti internazionali e quindi meritano la concentrazione dei finanziamenti. Occorre favorire la nascita di osservatori e luoghi di discussione tra pubblico e privati, per condividere informazioni strategiche e minimizzare la dispersione di risorse sempre più contate e preziose.
Francesca Cilluffo Responsabile cultura Pd Piemonte