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Dipartimento Ambiente

Energie rinnovabili: odg approvato dal consiglio regionale

Riportiamo di seguito il testo del documento votato e approvato all’unanimità nell’adunanza consiliare del 15 giugno  2010

CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE – ORDINE DEL GIORNO n. 18

Il Consiglio regionale

premesso che
– la manovra correttiva del Governo cancella lo sgravio del 55% per le ristrutturazioni verdi e abolisce l’obbligo per il Gestore dei Servizi Elettrici di acquistare i certificati verdi rimasti invenduti;
– con questi provvedimenti si blocca contemporaneamente la possibilità di risparmio per le famiglie, lo sviluppo delle aziende produttrici di energia verde, le politiche di tutela ambientale, mettendo in difficoltà il settore delle piccole e medie imprese edili che sono uno dei nervi portanti dell’imprenditoria piemontese e nazionale;

considerato che l’abolizione degli incentivi del 55% e il mancato ritiro dei certificati verdi in eccedenza per le aziende produttrici di energia pulita e rinnovabile rappresenta una penalizzazione dell’ambiente e di quanti interessati ai provvedimenti, poiché è dimostrato che i costi per lo Stato sono ampiamente compensati con i benefici derivanti dal maggior gettito IVA, dall’emersione dal nero, dalla messa in moto del settore imprenditoriale edile fortemente colpito dalla crisi

sostiene

– l’iniziativa della Regione Piemonte come capofila della richiesta di proroga al Governo degli incentivi del 55% per le ristrutturazioni verdi e, come misura transitoria, stanzi dei fondi per non interrompere il benefico effetto di questa misura anche in termini di posti di lavoro;

– la necessità che la Giunta regionale, all’interno delle norme finanziarie previste per gli Enti locali, adotti le soluzioni per consentire investimenti che migliorino l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale;

– la necessità che dal Piemonte parta la richiesta al Governo di mantenere l’obbligo di acquisto dei certificati verdi eccedenti per garantire serenità e adeguata fiducia alle imprese della green economy in crescita e, di conseguenza, ai posti di lavoro all’indotto e laddove lo stato non proceda, si sostituisca nel ritiro.