L’Authority a Torino? Un valore aggiunto per l’Italia
Intervista a Sergio Cofferati su La Stampa del 29/7/2013 – di Maurizio Tropeano
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Oggi, al massimo domani mattina, si saprà se la lobby parlamentare piemontese sarà stata in grado di portare a casa il sì del Governo e del Senato all`indicazione di Torino come sede dell`Autorità nazionale dei Trasportí. Nel pomeriggio, a Palazzo Madama, si riapre il dibattito sul decreto lavoro e sull`emendamento approvato dalla commissione Finanze. In questi giorni sono aumentati i concorrenti ma anche le prese di posizione per il capoluogo piemontese. Il coordinamento regionale di Sel, si è detto favorevole ma a patto che «non diventi un inutile carrozzone e, soprattutto, non sia un organismo di parte».
E Angelo Sticchi Damiani, presidente dell`Automobile Club d`Italia, ha scritto una lettera al premier, Enrico Letta, a sostegno della candidatura «in considerazione del ruolo di assoluta preminenza che la città storicamente riveste, sotto il profilo industriale e culturale, in funzione dello sviluppo della motorizzazione e della mobilità nel nostro paese».
Anche Sergio Cofferati, ex segretario della Cgil ed oggi europarlamentare del Pd eletto nel Nord-Ovest, si dice convinto che «la candidatura di Torino ha un valore aggiunto dato dalla sua storia. Quel valore rappresenta un bene oggettivo per tut- to il paese che finalmente si è dotato di un`autorità di controllo sui trasporti». Onorevole Cofferati ci sono altre città candidate. Perché Torino dovrebbe essere scelta rispetto alle altre?
«Perchè ha tutte le carte in regola a partire da una disponibilità accademica importante, il Politecnico è un punto di riferimento per le politiche trasportistiche a livello nazionale ed europeo, e perché c`è oggettivamente una cultura diffusa. E per questo motivo, e per la sua storia è più vicina all`Europa».
Una delle maggiori contestazioni per il decentramento delle sedi istituzionali è quello dei costi. È così?
«Dal punto di vista istituzionale io credo sia una buono cosa localizzare le autorità di controllo fuori da Roma dove c`è il potere politico. È molto utile che la rappresentanza economica e sociale sia diffusa s`al territorio e che le scelte delle sedi vengano fatte usando le caratteristiche di questi luoghi e la loro storia. Più si de-congestiona Roma e meglio è». Già, ma i costi? «E` un falso problema. La maggior parte di quello che serve si può reperire sulla rete. E per quanto riguarda gli spazi a Torino non sono un problema a partire dalle aree industriali di un tempo.
Non ci sono contraddizioni». La lobby dei parlamentari piemontesi sta cercando voti. Suggerimenti?
«Eviterei di puntare tutte le carte su eventuali alleanze territoriali. Giocherei sui punti di forza oggettivi di questa candidatura: qui è nata la cultura trasportistica che si è evoluta con lo sviluppo del sistema industriale: questo è un valore aggiunto per il paese».