La Regione nega mensa scolastica per tutti. Marello: grave che il centrodestra abbia affossato il provvedimento in un momento così difficile per tutti”
su La Voce di Alba del 06/05/2020
Nel corso della seduta del Consiglio Regionale di ieri è stata respinta una proposta di legge, che avrebbe garantito l’accesso di tutti i bambini e ragazzi alla mensa scolastica.
Approvando la proposta, che aveva come primo firmatario Marco Grimaldi, consigliere regionale di Liberi Uguali e Verdi, si sarebbe stabilito un contributo diretto della Regione alle spese per le mense delle famiglie meno abbienti, così come avviene per le rette, i libri e i trasporti. L’astensione della maggioranza ha tuttavia impedito che la proposta venisse approvata.
“Quello delle mense scolastiche è un tema molto importante, sul quale molto si è lavorato nel Cuneese anche in termini di qualità oltre che di accessibilità – commenta il consigliere regionale albese Pd Maurizio Marello –. La possibilità del “panino a scuola” per il pranzo mi ha sempre trovato in disaccordo, mentre ritengo che il ‘tempo-mensa’ sia ‘tempo-scuola’ e per questo il servizio dovrebbe essere valorizzato e garantito. Specie – aggiunge Marello – in una fase così difficile per le famiglie, come quella che stiamo attraversando anche a causa dell’emergenza epidemiologica, ritengo molto grave l’atteggiamento del centrodestra che ha affossato il provvedimento”.
“Per consentire alle famiglie di fruire del servizio mensa come opportunità di educazione alimentare – spiegano i promotori dell’ iniziativa – sarebbe stato necessario modificare parzialmente la legge n.28 del 28 dicembre 2007, allo scopo di inserire fra le spese coperte dall’assegno di studio (il cosiddetto “voucher”) anche quella per la mensa scolastica. La legge regionale 2007 (Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa) definisce infatti gli interventi che “sostengono il diritto all’istruzione e formazione, a partire dalla scuola dell’infanzia e fino al conseguimento di un titolo di studio superiore”.
Questa legge considera infatti fra le azioni possibili, l’“attribuzione di benefici economici per merito scolastico, erogazione di borse di studio e di assegni di studio a parziale copertura delle spese di iscrizione, frequenza, acquisto di libri di testo e trasporto degli allievi in disagiate condizioni economiche, frequentanti le scuole statali e paritarie e i corsi di formazione professionale organizzati da agenzie formative accreditate ai sensi della legislazione vigente e finalizzati all’assolvimento dell’obbligo formativo”.
Il diritto a una sana e buona alimentazione, sancito dall’art. 25 della Dichiarazione Universale dei diritti umani, è fondamentale non solo sotto l’aspetto della salute, ma anche dal punto di vista educativo.
Fa specie che in Consiglio regionale siano prevalso valutazioni di carattere ideologico e pregiudiziali rispetto a considerazioni che dovrebbero sempre porre il minore al centro di ogni politica di welfare.
In realtà, purtroppo, le cronache ci hanno più volte riferito di come proprio le mense scolastiche siano state oggetto di discutibili iniziative di stampo xenofobo a danno di incolpevoli minori che avevano solo il “torto” di essere poveri e quasi sempre figli di migranti.