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Gallo sulla situazione delle liste d’attesa: “una vera e propria emergenza nell’emergenza”

LISTE DI ATTESA, GALLO: “PERSI MESI PREZIOSI PER PREVEDERE UN PROGRAMMA CHE CONTRASTASSE LA SECONDA ONDATA E CONSENTISSE SCREENING, ESAMI E INTERVENTI”

3 novembre 2020 – “Ho chiesto all’Assessore regionale alla sanità un chiarimento aggiornato e puntuale sulla grave e preoccupante situazione delle liste di attesa nella nostra regione, anche alla luce della seconda ondata di contagi da Covid-19 che sta interessando ogni giorno di più il territorio piemontese” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“In Piemonte, durante il lockdown, infatti – prosegue Raffaele Gallo – a partire dall’inizio di marzo molte attività nelle Aziende Sanitarie sono state ridotte o sospese per rispondere all’esigenza di contenimento del virus e, attualmente, la situazione delle liste d’attesa è molto preoccupante. Recentissima è la decisione della Giunta regionale di convertire 16 ospedali piemontesi alla cura del Covid, conversione che prevede la sospensione di tutte le attività ordinarie procrastinabili, di ricovero e ambulatoriali, con il conseguente rinvio a data da destinarsi delle numerosissime visite programmate”.

“Il peggioramento delle liste d’attesa – precisa Gallo – rappresenta una vera e propria emergenza nell’emergenza e deve essere inserita, senza indugi, tra le priorità dell’azione di governo regionale. Infatti il rischio collegato alle difficoltà nel recuperare gli screening è quello di vanificare tutti gli importanti progressi ottenuti nella lotta a alcune patologie”.

“Prendiamo atto del fatto che l’Assessore alla Sanità condivida le nostre preoccupazioni – afferma il Presidente Gallo – tuttavia ci chiediamo perché non abbia approfittato dei mesi concessi dall’indebolimento della pandemia per prevedere un piano che evitasse la chiusura dei reparti ordinari che, a fronte di una nuova seconda ondata,c onsentisse di non sospendere, ancora una volta, screening e interventi. Durante l’estate ho ripetutamente chiesto all’Assessore Icardi quali fossero i programmi per contrastare una recrudescenza della pandemia, che, purtroppo, si è ripresentata e mi è stato risposto sempre in modo generico, senza dati e senza informazioni certe. Quando ponevo quelle domande mi riferivo anche alla tutela di screening, interventi di routine e esami che, ancora una volta, sono stati bloccati. Se si fosse previsto in tempo un piano per contrastare la seconda ondata, adesso non ci troveremmo a parlare di una nuova emergenza”.