I boschi piemontesi come opportunità di sviluppo occupazionale e strumento di tutela ambientale
“Il 37% del territorio piemontese è coperto da boschi. Con una crescita dell’1% all’anno.
Il 72% dei boschi piemontesi si trova in montagna.
Il 72% dei boschi piemontesi è di proprietà privata.
Nella nostra Regione ci sono 4.000 boscaioli qualificati, 600 ditte boschive iscritte all’albo regionale, 900 tecnici forestali iscritti agli ordini professionali , 400 iscritti ai corsi di laurea di Scienze forestali e ambientali.
I nostri boschi rappresentano:
un potente strumento di tutela ambientale per il contrasto al dissesto idrogeologico e agli incendi, per la gestione delle acque ecc
un importante contributo alla lotta al cambiamento climatico grazie all’assorbimento della Co2
un volano di sviluppo locale, sociale, economico e turistico
La cornice normativa, europea, statale e regionale, è oggi molto completa e avanzata.
Occorre intervenire:
sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito a questa risorsa poco conosciuta
sul completamento della pianificazione della gestione territoriale
sul superamento della frammentazione della proprietà forestale privata, tramite riforme legislative, associazioni di scopo, Accordi di foresta, Green Communities, per aumentare la disponibilità di lotti boschivi
sulla valorizzazione delle filiere locali (filiera legno-energia ecc)
sulla capacità di spesa degli abbondanti fondi erogati alle Regioni
sulla definizione di bandi Fesr e Psr che incoraggino le aggregazioni di impresa, la formazione di nuovi operatori specializzati, la nascita di nuove imprese di trasformazione (segherie ecc)
sull’aumento della produzione di qualità per costruzioni, mobili, usi energetici e industriali, in modo da limitare la dipendenza dalle importazioni
sulla ricerca legata alla produzione di idrogeno dagli scarti di legno
Si tratta insomma di una materia decisamente multidisciplinare e strategica, per la creazione di nuova occupazione, la valorizzazione della montagna e la tutela ambientale.
Alla Regione spetta intervenire per usare al meglio i fondi statali ed europei (e magari anche regionali se li metterà) e per promuovere questo asset di sviluppo nel dialogo con i privati.
C’è molto da fare e il primo passo è far conoscere questa straordinaria opportunità”
Monica Canalis, Consigliera regionale e Vice segretaria PD Piemonte
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