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“Attorno alla Torino-Lione sono riprese le ambiguità, le zone d’ombra e le furbizie. Dopo aver approvato all’unanimità una nostra mozione parlamentare sulla realizzazione della Torino-Lione e sul rispetto del cronoprogramma, prendiamo atto del disprezzo verso questo atto della Camera. Impegni non mantenuti, promesse da marinaio e una malcelata volontà di far saltare il banco.
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Giorgio Merlo su Europa del 23/11/2010 Il rapporto tra regole e politica, da sempre, è al centro del dibattito politico italiano. E, di conseguenza, domina anche la dialettica nei partiti e tra i partiti che fanno del nuovismo la loro cifra politica e di costume. Un nuovismo che però, a volte, rischia di creare conseguenze
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“La sfida lanciata da Marchionne non può essere banalmente rispedita al mittente o semplicemente irrisa, come fa il leader di Futuro e Libertà Fini. E’ persino scontato ricordare che in un mercato globale o si compete o si è marginali ed emarginati. Se è indubbio che Marchionne deve dire quali sono i contenuti del piano
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“E’ curioso che nel giorno in cui c’è l’ennesima aggressione alle sedi Cisl, a Torino assistiamo all’organizzazione di iniziative indette dai centri sociali con la partecipazione – non sappiamo se straordinaria o meno – di esponenti della Fiom e della Cgil regionale piemontese.
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“Ora sulla Torino-Lione è arrivato il momento della chiarezza politica definitiva. Al di là della legittima manifestazione di dissenso in programma domani in Valle di Susa è necessario che tutte le forze politiche – di maggioranza e di opposizione – accelerino le procedure per approdare al più presto alla definizione del progetto e allo stanziamento
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“La manifestazione di quest’oggi in Valle di Susa è l’ennesima conferma che ormai i margini per un accordo sulla Torino-Lione sono scomparsi. Nel rispetto del dialogo e del confronto è bene prendere atto che chi crede oggi nello sviluppo, nelle infrastrutture e nel rilancio del nostro sistema economico e produttivo deve procedere a prescindere da
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“Le continue e inquietanti aggressioni alle sedi della Cisl e ai suoi dirigenti e la strana e singolare ‘attenzione’ di esponenti autorevoli della Fiom alle richieste dei centri sociali torinesi vanno denunciate con forza e determinazione. Mi stupisco che dalla Cgil arrivino risposte blande e meramente burocratiche di condanna. Senza una forte consapevolezza democratica e
