consiglieri news DIPARTIMENTI Dipartimento-Forum Sanità Homepage News e comunicati
SINTESI CONFERENZA STAMPA PD SU RIORDINO ASL E ASO
Mantenimento dello stesso assetto delle Asl attualmente in vigore, frutto dell’accorpamento effettuato dal centrosinistra nella scorsa legislatura.
Mantenimento anche delle 3 ASO (No, Al, Cn) attualmente presenti al di fuori della provincia di Torino. Riduzione da 5 a 2 delle ASO in Provincia di Torino.
E’ il nocciolo della proposta avanzata dal PD, in tema di riordino dell’assetto sanitario, per recuperare efficienza nella sanità piemontese.
“Contestiamo radicalmente il senso della manovra sanitaria che la Giunta regionale sta preparando – ha dichiarato il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna – Non è stata ancora definita, la maggioranza ne parla con tutti tranne che con noi, in Consiglio regionale, anche perché i nuovi assetti istituzionali e gli ambiti territoriali sembrano essere determinati, più che da scelte razionali, dai localismi dei singoli consiglieri del centrodestra. Tra le ipotesi trapelate, quella della Lega di unificare Torino e provincia in una sola Asl è uno mostruosità: una Asl di due milioni di abitanti che neanche Mandrake potrebbe governare”.“L’applicazione del loro modello, quello lombardo, costerà di più al Piemonte e, ponendo al centro gli ospedali, sottrarrà ai sindaci ogni ruolo e potere in materia sanitaria”, ha aggiunto Reschigna.
“La nostra proposta intende recuperare efficienza, superando i gravi problemi che porterebbe l’adozione del modello lombardo – ha spiegato il vicecapogruppo regionale PD Stefano Lepri – Oggi la causa dell’inefficienza sta soprattutto nella rete ospedaliera e nel suo eccessivo peso rispetto a prevenzione e territorio. Negli scorsi 5 anni abbiamo ridotto il numero delle Asl da 30 a 21, introdotto misure di razionalizzazione in ogni azienda, su cui occorre proseguire, definito strumenti per contenere i costi, avviata la programmazione sovra aziendale per recuperare efficienza.
Ma gli ospedali sono troppi, spesso ci sono doppioni di specialità tra ospedali vicini, con gli ospedali di territorio che in alcuni casi fanno il mestiere delle ASO, e viceversa. Per noi è fondamentale applicare lo spirito del legislatore nazionale, come fanno tutte le Regioni tranne la Lombardia, e le nostre proposte vanno in quella direzione: servizi di territorio e ospedalieri dentro la stessa Asl, per garantire la continuità; attività più specialistiche, con interventi a casistica limitata, nelle ASO, insieme all’attività universitaria”.
“Non si può nuovamente intervenire sull’assetto delle Asl piemontesi – ha sostenuto Nino Boeti, responsabile sanità del PD Piemonte – In questi anni abbiamo assistito a uno sforzo straordinario dei diversi territori per lavorare insieme, con importanti risultati che si perderebbero se arrivasse il modello lombardo. La sanità ha bisogno di stabilità, anche per questo proporre un altro modello sarebbe un errore. Peraltro si arriverebbe alla sua attuazione solo a fine legislatura, con il rischio che un eventuale cambio di maggioranza nella prossima porti a una nuova rivoluzione. Non si può procedere in questo modo”.
Secondo Boeti, “anche le 3 ASO al di fuori del torinese devono essere confermate. L’accorpamento potrebbe avvenire in Provincia di Torino, passando da 5 a 2 ASO: una potrebbe comprendere Molinette, CTO, Sant’Anna, Regina Margherita: l’altra con Mauriziano e San Luigi. Oppure lo stesso Mauriziano potrebbe costituire una ASO maggiore con un altro ospedale torinese. Ogni ospedale con pari dignità, ogni ASO con un direttore generale che guida la holding e direttori sanitari dotati di ampi poteri”.
“La nostra è una proposta equilibrata e aperta – ha aggiunto Boeti – e su questa ci confronteremo sul territorio con il personale medico e paramedico, le loro associazioni, l’Università. Questo è il metodo per arrivare a una sanità condivisa, non quello che sta utilizzando il centro-destra, fatto di lottizzazioni al chiuso di una stanza, con Cota uomo solo al comando, e l’assessore Ferrero, donna sola, e senza comando”.
Torino, 23/12/2010