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AMMINISTRATIVE 2011 in edicola News e comunicati

BALLOTTAGGI. ASTENSIONISMO FISIOLOGICO.

Federico Fornaro su Il Riformista del 01-06-2011


Si conferma la tendenza fisiologica a una caduta dell’interesse per i ballottaggi, che interessavano circa 5.577.000 elettori. Nelle sei province richiamate al voto l’affluenza è stata di poco superiore al 50% a Mantova (52,43%),Vercelli (52,19%) e Trieste (51,56%); seguite da Macerata (49,34%) e Pavia (47,39%). Il record negativo di partecipazione per l’elezione del Presidente della Provincia, spetta a Reggio Calabria, dove ha votato il 34,6%, poco meno della metà del primo turno.

Negli 85 comuni (di cui 13 capoluogo di provincia),invece, la percentuale dei votanti è stata del 60% circa (con un calo dell’ 8% circa rispetto a quindici giorni fa). I più virtuosi sono stati Alatri (Fr) con il 76,35%, S.Felice a Cancello (Ce) 72,84, Este (Pd) 71,21%, S.Sepolcro (AR) 70,63% e Nocera inferiore (Sa) 70,02%. Si sono invece fermati sotto il 50% a Casamassima (49,70%) e Casoria (44,89%).

In contro tendenza rispetto a una generalizzata diminuzione dei votanti, c’è il dato di Milano con il 67,4%, pressoché uguale all’affluenza del primo turno (67,6%): un risultato addirittura superiore al 65,8% del ballottaggio 1997 (eletto Albertini su Fumagalli) e di poco inferiore al 69,3% del 1993 (Formentini vincitore contro Dalla Chiesa).

L’affluenza milanese conferma la grande mobilitazione dei due schieramenti che ha caratterizzato lo scontro nel capoluogo lombardo, una disfida da cui Pisapia esce ancor più forte in virtù di un rilevante (e per alcuni versi imprevisto alla vigilia) risveglio della coscienza civica.

Discorso diverso, invece, per Napoli, dove si è superato di poco la soglia critica della metà degli elettori (50,6%), rispetto al 60,3% del primo turno. Il raffronto con l’ultimo ballottaggio partenopeo risale al 2001, quando la Jervolino vinse su Martusciello e si recò alle urne il 62,9% degli aventi diritto (68,2% al primo turno).

De Magistris ottiene sì un risultato numerico assolutamente straordinario con oltre il 65% di suffragi, doppiando Lettieri, ma lo fa in un contesto di ridotta partecipazione, di cui, dopo i sacrosanti festeggiamenti per la vittoria, l’ex magistrato non potrà non tenere conto nella guida quotidiana di una città, che guardando le urne, appare stanca e sfiduciata e sembra affidarsi per uscire dalla crisi, più all’uomo della provvidenza che alla politica nel suo insieme.