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L’emendamento sulle pensioni scandalo voluto dal centrodestra
Intervista ad Aldo Reschigna su la Repubblica – Torino del 3/2/2014 – di Vera Schiavazzi
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“SÌ, è vero, in questo ultimo squarcio di legislatura i consiglieri regionali hanno mantenuto privilegi che invece i parlamentari hanno già perso negli ultimi mesi del governo Monti. Ma è vero anche che nell’ultimo anno i costi della politica regionale si sono abbassati molto, così come si è deciso di rinunciare ai vitalizi a partire dalla prossima legislatura. E io aggiungo: per fortuna”. Aldo Reschigna, capogruppo del Pd a Palazzo Lascaris, non ha voglia di ingaggiare un duello a distanza con l’ex ministro Elsa Fornero che ieri sulle pagine di Repubblica ha messo in luce un ‘eccesso di autonomia’ dei consigli regionali.
Reschigna, ma non è scandaloso che prima del bilancio si sia approvato un emendamento che vi consente di ritirare subito i contributi pensionistici?
“Certamente sì. E il vero scandalo è che questo emendamento sia stato l’unico presentato dal centrodestra, che il giorno prima non aveva voluto votare invece quello presentato da Eleonora Artesio e sottoscritto da molti di noi per creare un fondo di solidarietà grazie proprio a quei contributi. Hanno detto che la materia non poteva essere trattata ‘in modo episodico’, poi si è visto come volevano affrontarla”.
Scusi, ma lo scandalo non è anche nel fatto che la vostra pensione
continua a essere calcolata in percentuale sull’indennità invece che sulla quantità di contributi versati?
“Questo è un privilegio da superare, e fortunatamente il governo Monti lo ha fatto, prevedendo però, per tutte le Regioni, che si partisse dalla prossima legislatura”.
Che cosa accadrà ai vostri successori? Resteranno senza pensione?
“Se manterranno la nostra decisione sì. Nel dicembre del 2012, costretti dal provvedimento nazionale altrimenti non credo che ce l’avremo fatta, abbiamo deciso di cancellare tout court i vitalizi perché passare al sistema contributivo era troppo complicato”.
E se il consiglio regionale, una volta rinnovato, volesse ripensarci? E scegliesse invece il contributivo?
“Potrebbe farlo, certamente. Ma in quel caso si tratterebbe di un sistema equo”.
La maggioranza è sempre stata unanime nel voler mantenere i privilegi, contro il vostro parere?
“Non tutta e non sempre. Devo ammettere che nel dicembre 2012, quando Monti ci obbligò a affrontare il tema dei vitalizi, mentre il Pdl chiedeva di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il decreto la Lega si differenziò e appoggiò il cambiamento”.
Però abbiamo abolito la norma dalla prossima legislatura e la Lega su questo punto è stata d’accordo con noi.