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Stupendo, giustizia è fatta. Adesso si voti con le europee

Intervisa a Mercedes Bresso su la Repubblica del 12/2/2014

«EVVIVA! L’ho appena saputo. Stupendo. Stupendo» si sente dire dall’altra parte della cornetta, mentre risponde per un attimo a Sabrina Molinar Min, una dei legali che l’hanno assistita in questi quattro anni. Mercedes Bresso, la “zarina”, stavolta ha vinto la guerra. L’avvocato la chiama sull’altro telefono, ma la notizia l’ha già avuta di ritorno da Ginevra dai cronisti. «Aspetti, aspetti che accosto ». Passa la guida a suo marito, Claude, quando ormai è giunta.


«È vero? Non ho ancora sentito gli avvocati». Silenzio. «Evviva. Evviva. È quello che onestamente io mi aspettavo. Il Consiglio di Stato lo aveva già detto che c’era un’equivalenza tra giudizio civile e penale».
«Giustizia è fatta. Questa volta definitivamente. Speriamo che non ci sia un’altra gabola, ma vigileremo. Quattro anni di attesa sono troppi, questa volta lo dico io, non Cota. Troppi per i piemontesi, non per me, troppi per chi ha aspettato che il Piemonte tornasse ad avere un governo legittimo. Mi auguro che il Parlamento
faccia qualcosa per accelerare le procedure in casi come
«È stata la battaglia all’italiana, con tempi infiniti. Ogni volta un ulteriore ricorso, due volte in
Cassazione, una alla Consulta. È successo di tutto. Tutti in Europa mi guardavano stupefatti: non capivano come fosse possibile aspettare tanto tempo».
«All’inizio mi sono sentita sola. Molti erano scoraggiati dalla consapevolezza che i tempi sarebbero stati lunghi. E non avevano tutti i torti. Altri non volevano mettere in discussione quel posto dopo aver fatto tanto per ottenerlo».
«Ora i tempi per andare a votare il 25 maggio ci sono tutti».
«No, non ho cambiato idea. Se il mio partito mi candiderà alle Europee farò la mia campagna. Ci vogliono 100 mila voti. Avrò il mio bel da fare. Per me la Regione è una partita chiusa. È passato troppo tempo: il Piemonte è stato distrutto e Cota ha raccontato tante balle. I revisori dei conti stanno facendo i controlli e si sta scoprendo il disastro avvenuto. Non me la sentirei nemmeno. Sarebbe un ritorno in condizioni disastrate
«Sarà molto difficle. E lui lo sa. La campagna sarà difficile: i sondaggi non sono buoni. Farò di tutto per aiutarlo e per aiutare la mia coalizione, ma non mi sentirei di farlo io in prima persona: ho impegnato molto tempo in Europa e mi piacerebbe continuare a farlo ».
«Cota ha continuato a negare la situazione anche contro ogni evidenza. Se avesse detto “sono stato ingannato anch’io, non è colpa mia”, l’avrei capito. Ma ha sempre negato».
Candidarmi? No, non ho cambiato idea. L’eredità è pesante, Chiamparino avrà il suo da fare
Cota? Se avesse detto ‘ha ingannato anche me’ avrei capito, invece ha continuato a negare…