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Matteo Renzi: “Quel video mi dà i brividi, l’Ue non può girare la testa”
Intervista a Matteo Renzi su la Repubblica del 16/5/2014
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“QUESTO video fa venire i brividi. Se non ti vengono, vuol dire che non sei umano. Non sei un babbo, non sei una mamma, non sei una persona”. Il premier Matteo Renzi è a Palazzo Chigi. Ha appena firmato l’accordo Electrolux. Dice subito che i morti in fondo al mare li ha visti di prima mattina, guardando il video su Repubblica. it e le foto sul nostro giornale. Quelle sequenze le riaffrontiamo insieme. Per qualche minuto nella stanza tutto è immobile e in silenzio, si sente solo il respiro del sub nel suo erogatore.
Il 3 ottobre 2013 a Lampedusa sono morte 366 persone. Adesso sappiamo anche come. C’è chi è affogato abbracciato a un compagno, chi si è aggrappato al barcone, chi è precipitato senza forze, chi è rimasto incastrato nella stiva. È terribile il video che abbiamo pubblicato in esclusiva sul nostro sito. Ma abbiamo scelto di metterlo online perché è una denuncia chiarissima. Ora cambia qualcosa?
“Mi piacerebbe dire sì ma il problema non si può risolvere solo attraverso una denuncia. È evidente che quelle immagini sono il segno di un fallimento totale. Infatti dopo la strage di Lampedusa è partita una iniziativa straordinaria del governo italiano – quello precedente al mio – che si chiama Mare Nostrum. Costa un po’ di soldi, come dicono i leghisti ed altri, ma consente di ridurre di molto le morti, anche se quelle degli ultimi giorni dimostrano che c’è ancora tanto da fare “.
La sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini afferma però che Mare Nostrum è una misura d’emergenza, non un piano di intervento per la gestione regolare dei flussi migratori.
“Sì, aggiungo che Mare Nostrum non può essere solo nostrum, dell’Italia, deve essere invece un’iniziativa europea. A Reggio Calabria mi ha colpito il racconto di un pescatore che ha spiegato come l’Europa imponga le modalità di pesca del pesce spada, entrando nei dettagli e creando problemi. Ecco, un’Europa che ci dice tutto del pesce spada ma che si gira dall’altra parte di fronte ai migranti morti, di sicuro va cambiata. Va resettata e sintonizzata sulle onde dell’umanità. E ha ragione Giusi a dire che la prospettiva deve essere diversa, perché servono investimenti in Africa e interventi dell’Unione su tutto il Mediterraneo. Noi come governo proponiamo anche un inviato dell’Onu in Libia, dove al momento passa il 96 per cento dei migranti che arriva in Italia, spesso genti richiedenti asilo perché in fuga dalla Siria o dal Corno d’Africa. Ognuno voti quello che vuole ma vada a votare anche per questo”.
Ieri a Milano sono stati trovati dei volantini contro gli immigrati, su un tram. L’Italia in crisi è razzista?
“No, non lo è. E non sono d’accordo con Roberto Saviano, che lo scrive in un tweet. Che ci siano i razzisti non c’è ombra di dubbio. Ma per un volantino razzista che si trova ci sono centinaia di migliaia di persone che fanno volontariato, che si occupano degli altri. Ci sono i nostri uomini della Marina che salvano le vite. Ci sono i sindaci della Sicilia”.
E c’è anche una rabbia diffusa. Sul nostro sito, diversi commenti al video su Lampedusa non sono teneri.
“Rispetto anche i commenti che non condivido ma ribadisco, questo non è un Paese razzista. Lo dico perché ci credo. La nostra immagine non può essere limitata agli spacciatori di volantini o ai commentatori negativi del vostro sito. Quella coppia di persone morte abbracciate, quel ragazzo che nel barcone cerca un ultimo appiglio per tenersi stretto alla vita, ci impongono di fare il nostro dovere. E noi lo facciamo. L’Europa no”.
Barroso, il presidente uscente della Commissione europea, andò a Lampedusa ad ottobre e si commosse davanti alle bare allineate nell’hangar. Gli abbiamo mandato il video. Ci ha detto di non voler commentare per “rispetto delle vittime”. L’Unione non si è mossa in questi sette mesi. Cosa non abbiamo fatto noi, perché si muovesse?
“L’Italia quello che doveva fare lo ha fatto e continuerà a farlo. Questo governo chiederà poi all’Europa di fare politica, indicheremo dei vincoli già durante il processo di formazione della nuova Commissione. Io non posso rimanere inerme se in Siria c’è un paese di tremila persone dove i cristiani vengono crocifissi. Non posso rimanere in silenzio davanti alle dodicenni rapite in Nigeria o ai morti del Corno d’Africa. In questi anni la politica estera dell’Unione europea è stata la grande assente del dibattito internazionale. Abbiamo un vertice il 26 e 27 giugno sui temi dell’immigrazione: metteremo il Mediterraneo al centro della discussione perché è la nuova frontiera. Frontex, l’agenzia per le frontiere, non può stare solo a Varsavia “.
Il sindaco di Catania Bianco chiede che la sede di Frontex venga spostata in Sicilia.
“Almeno una sede sì, deve andare al sud Italia. Vedremo con il nuovo presidente della Commissione se aprirne una seconda o spostare quella dell’est Europa, magari anche in Calabria o in Puglia. In ogni caso, secondo me deve cambiare l’impostazione personale di ciascuno di noi. All’inizio della campagna elettorale per le Europee sono stato attaccato perché continuavo a mandare avanti Mare Nostrum. Si è parlato di sbarchi che avrebbero distrutto il nostro Paese. Ora mi pare si stia cambiando segno. È tempo che anche l’Europa non giri la testa dall’altra parte”.