Homepage News e comunicati Rassegna stampa democratica
Tav e ’ndrangheta Chiamparino: abbiamo gli anticorpi
Intervista a Sergio Chiamparino su La Stampa del 3/7/2014 – di Maurizio Tropeano
–
Presidente Chiamparino, lunedì scorso, intervenendo all’assemblea dell’Unione Industriale, lei aveva orgogliosamente parlato di Torino come modello per la gestione delle grandi opere senza tangenti. Il giorno dopo sono arrivati gli arresti dei carabinieri e la denuncia che la ’ndrangheta voleva «mangiarsi la torta degli appalti Tav». Resta della stessa idea?
«L’inchiesta e il lavoro di prevenzione messo in evidenza dalle dichiarazioni del commissario Virano dimostrano che qui ci sono gli anticorpi e hanno funzionato contro i tentativi di trasformare una grande opera in un mazzettificio o in una strada aperta per le infiltrazioni mafiose».
A dire il vero alcune imprese hanno lavorato nel cantiere Tav?
«Secondo Virano questo è successo prima che entrassero in campo i controlli del Gitav superando così la semplice verifica legata alla documentazione cartacea. Questo modello di controlli incrociati, di scambio di informazioni e di azioni preventiva ha funzionato. È l’esempio di una buona pratica che dovrebbe essere estesa anche ai cantieri del Terzo Valico, così come anche il lavoro dell’Osservatorio è un altro esempio di buona pratica da utilizzare».
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, non esclude che anche per la Tav si possano mettere in campo procedure di verifica antimafia come fatto per Expo 2015. Che cosa risponde?
«Ogni intervento che va nel senso della legalità è ben accetto».
Legambiente le chiede di alzare sempre più la guardia in questo settore, la Regione introdurrà misure straordinarie?
«L’attenzione non solo resta alta, è altissima ma prima di introdurre nuove procedure si devono guardare i fatti e lo ripeto, questo sistema di intervento preventivo e di scambio di informazioni a oggi ha funzionato. Applichiamolo con rigore perchè, come ha spiegato Virano, quando le verifiche si limitano ai controlli cartacei servono a poco mentre quando si è passati a verifiche incrociate i risultati sono arrivati e queste ditte sono state cacciate senza tanto clamore».
Dalla lettura dell’ordinanza del Gip emergono rapporti tra alcune delle persone arrestate e consiglieri comunali o assessori di piccoli Comuni, alcuni anche iscritti al Pd. Nelle scorse settimane la presidente della commissione antimafia ha lanciato l’allarme su possibili commistioni tra politica e criminalità che cosa pensa di fare?
«Bisogna sempre stare con occhi e orecchie puntati. L’attenzione istituzionale è alta e ben vengano gli allarmi. Credo che il Pd debba mettere in campo molti anticorpi soprattutto nella vita del partito che non deve essere solo il modo di riprodurre potere».