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Torino, i candidati di Pd e Leu disertano il dibattito: “C’è anche Casapound, con loro nessun confronto”
su la Repubblica – Torino del 15/2/2018
Giorgis e Grimaldi annunciano che non parteciperanno a una serata al Polo culturale Lombroso 16: “Non si parla con chi non si riconosce nella Costituzione”
Con i neofascisti e con chi non si riconosce nell’antifascismo e nella Costituzione non ci si confronta. E’ il principio in base al quale il deputato uscente del Pd Andrea Giorgis e il consigliere regionale di Si Marco Grimaldi (entrambi candidati alle politiche, il primo con il Pd e il secondo con LeU) hanno rinunciato a intervenire a un dibattito in programma domani in San Salvario con l’annunciata partecipazione di un esponente del gruppo di estrema destra CasaPound.
L’appuntamento, intitolato “Votàti alla cultura” e fissato per le 21 del 16 febbraio al Polo culturale Lombroso 16, è dedicato a mostre, progetti e idee sui musei a Torino e in Piemonte. “Quando sono stato invitato – spiega Giorgis in un comunicato – ho subito accettato, sia per l’argomento trattato, sia per stima nei confronti degli organizzatori”. Ma, dopo aver appreso della presenza di un esponente di CasaPound, il deputato ha deciso di non partecipare: “Come ho anticipato agli organizzatori, credo che un confronto proficuo e sereno si possa svolgere solo tra persone e forze politiche che si riconoscono nei principi dell’antifascismo, dai quali è nata e sui quali si fonda la nostra democrazia costituzionale. Del resto, la cultura o è plurale e democratica e quindi antifascista, o non è. Non si tratta di rifiuto del confronto, ma di necessità che il confronto, pur tra diversi, muova da alcune fondamentalissime e comuni premesse che, purtroppo, CasaPound non condivide”.
Le stesse ragioni vengono addotte da Grimaldi: “Non siamo disposti a confrontarci con forze che non si riconoscono nella nostra Costituzione antifascista. E non è certo paura del confronto: il dialogo e la dialettica sono il sale della democrazia, ma l’apologia di fascismo rimane un reato. Da sempre lottiamo a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della cultura e ci dispiacerebbe davvero rinunciare a quest’occasione di dibattito. Spero che gli organizzatori, cui riconosciamo la volontà di arricchire il dibattito su un tema importante come la cultura, trovino il modo di garantire lo svolgimento del confronto e di conseguenza anche la mia partecipazione”.