Coronavirus, la proposta del Pd Piemonte: “Valutare in regione i presidi sanitari dismessi”
Prima di decidere che riaprire ospedali dismessi per l’emergenza non va bene perché costa troppo etc, si facciano i sopralluoghi della Protezione Civile e si dia risposta agli amministratori locali che stanno facendo segnalazioni in questo senso.
Furia e Canalis: “Chiederemo di accelerare i tempi di eventuali aperture e su quali siti”
L’esigenza di individuare spazi sanitari finalizzati ad ospitare casi da COVID19 meno gravi oppure ammalati di altre patologie è sotto gli occhi di tutti. Riteniamo che anche il Piemonte, come già altre Regioni in Italia stanno facendo, debba dedicare particolare attenzione agli ospedali dismessi. Stiamo raccogliendo in questo senso disponibilità e segnalazioni diverse, su tutto il territorio piemontese, da parte di amministratori locali, medici e professionisti.
Certamente siamo consapevoli che ciascuna delle strutture dismesse ha condizioni di agibilità diverse. Quello che il Partito Democratico chiede sin d’ora, in vista del Consiglio Regionale di martedì, è quali verifiche sono messe in atto dalla Regione per accelerare i tempi di eventuali aperture e su quali siti. Il modello dovrebbe consistere in sopralluoghi puntuali e mirati della Protezione Civile per individuare in modo organizzato e non casuale i presidi che possono essere riattivati rapidamente al fine di sgravare la pressione sulla rete ospedaliera.
Peraltro, per quanto riguarda i casi postacuti che richiedono convalescenza assistita, è evidente che è necessario individuare spazi appositi come previsto dalle linee di indirizzo del Ministero della Salute, piuttosto che identificare reparti ad hoc nelle case di riposo, le quali versano, come è noto, in una situazione di difficoltà ad ottemperare alle richieste della Regione soprattutto essendo in endemica carenza di dispositivi di protezione individuale per i dipendenti.