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Pd, il leader regionale rompe gli indugi “Al referendum voto no”

Sintesi dell’intervista a Paolo Furia su la Repubblica Torino del 2 settembre 2020 – di Maria Chiara Giacosa

“Dopo la direzione nazionale spiegherò le ragioni della mia scelta Ma non si trasformi l’esito in una conta a favore o contro Zingaretti”

« In quella sede – chiarisce – cercherò di sostenere le ragioni che mi convincono a votare no, evitando però in ogni modo di spaccare il partito. La mia presa di posizione arriva ora, perché ogni giorno era più difficile non farlo, sollecitato da tanti che chiedono cosa io pensi su questo argomento che è al centro del dibattito politico fuori e dentro il Pd. Chiedo però a esponenti e militanti di non trasformare questo voto in un referendum sulla leadership di Zingaretti ». Secondo Furia non è anomalo che all’interno dei democratici ci siano opinioni diverse: « E non penso che, da favorevole al no, mi dimetterei se il Pd dovesse scegliere ufficialmente di votare sì – dice -D’altra parte, anche il centrodestra mi sembra attraversato dallo stesso tipo di divergenze, con la differenza che lì non si approfitta di ogni questione per mettere tutto in discussione».