Lug 13, 2022
Vorrei sapere in quale mondo le questioni poste dal M5S di Conte a Draghi non possano essere considerate anche quelle del Pd.

Il salario minimo! Ci stiamo lavorando noi, in particolare col ministro Orlando.

No a combustibili fossili. Il Pd è favorevole all’azzeramento delle emissioni di combustibili fossili entro il 2035.

Si trovi una soluzione per sbloccare le cessioni di crediti 110%! E come non volerla trovare?

Sì al reddito di cittadinanza, migliorato sul fronte delle politiche attive del lavoro, contro questo volgare snobismo di classe di chi attacca “i giovani che scelgono il reddito di cittadinanza anziché andare a lavorare” – questa è la linea del Pd!

urgente l’intervento sul cuneo fiscale, per ridurre il costo delle assunzioni: questa è la linea del Pd!

decreto dignità: si valuti la tenuta delle causali per le assunzioni a tempo determinato sulla base degli effetti che questa misura ha avuto nel corso di questi anni su occupazione e redditi. Intanto, dice il Pd si operi per correggere la normativa sugli Stages: abbiamo già le proposte pronte.

Conte sa perfettamente che Draghi farà quello che può, per accompagnare queste misure, in un contesto in cui una parte della maggioranza – la Lega con l’appoggio di Berlusconi – coltiva ben altre priorità: la difesa corporativa delle concessioni balneari ad esempio, o un condono fiscale. Le posizioni che la Lega esprime su ius scholae e cannabis e le sue ambiguità su tutti i temi relativi ai diritti civili e alle questioni di genere sono fonte di soverchio imbarazzo.
E se per Draghi la ragione per cui non c’è governo senza i 5 stelle di Conte è anche nei numeri parlamentari, per il Pd c’è anche da dire che non potremmo mai accettare di permettere che Conte vada all’opposizione mentre noi teniamo la “barra dritta” mediando con la Lega e con Berlusconi con i quali siamo radicalmente alternativi.
Allora, anche Conte sa che in questo ultimo squarcio di legislatura, si farà come si può; ma che se facesse cadere questo Governo andremmo ad elezioni anticipate, nel modo più irresponsabile possibile; il Pd non manterrebbe alcuna alleanza e le condizioni peggiorerebbero drasticamente.
Per quanto riguarda il Pd, invece, dopo essersi ripigliato dalla “cura liberista”, può ambire di nuovo a rappresentare gli interessi dei precari, dei produttori contro la grande rendita speculativa, dei lavoratori, in una positiva (anche quando dialettica) interlocuzione con i sindacati. E non è poi il caso di essere sempre al governo in qualsiasi condizione possibile.