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Furia: “Difficile allearsi con il M5S. Raccogliamo le forze civiche”

Sintesi dell’intervista di Maria Chiara Giacosa al segretario regionale Paolo Furia su la Repubblica Torino del 22 luglio 2022

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«Il Pd non ha mai avuto paura del voto, semplicemente pensavamo che fosse più utile arrivare alla scadenza naturale della legislatura. Ma quando si dà la parola ai cittadini non è mai una sconfitta». Per il segretario del Pd piemontese Paolo Furia il centrosinistra è pronto per le urne «anche perché questo Parlamento ha clamorosamente fallito».

È fallito anche il campo largo con i 5 stelle a cui il Pd lavora da mesi?
«Il nostro tentativo di costruire una coalizione più ampia, dopo ieri, è in salita. Anche per il metodo, cioè la totale assenza di confronto con noi, ora è difficile considerarsi alleati».

Pd autosufficiente o ora guarda ad altre forze politiche?
«Dalle ultime amministrative, in Piemonte, ma non solo, abbiamo avuto la grande rivelazione del civismo, sia di centro sia di sinistra. La sfida credo sia raccogliere questo civismo nell’esperienza nazionale. D’altra parte sono convinto che si debba rispettare la diversità dei contesti. Dove si sono costruite alleanze con la Sinistra, con Azione, con i 5 stelle, non devono essere turbate dalla dinamica nazionale. Il Pd rimane culturalmente favorevole a costruire campi di alleanze. Quando funzionano, come nelle amministrative, siamo contenti. E anche per le Regionali, siamo interessati ad allargare il perimetro».

«Io credo che il Pd abbia dimostrato grande serietà e capacità di recuperare un consenso largo, che non dipende solo dalla somma di pezzi di ceto dirigente, ma dalla proposta che si offre agli elettori».
Quale deve essere questa proposta?
«Il Pd in Parlamento era minoranza e non è nostra la responsabilità delle cose che non si sono fatte in questi anni. Abbiamo in canna il salario minimo, il rilancio della contrattazione collettiva, la riforma dell’Irpef e il taglio del costo del lavoro per i contratti a tempo indeterminato, la proposta sulla parità salariale, il riordino di disciplina degli stage gratuiti. Ma anche le leggi sui diritti civili, dal dl Zan allo ius scholae. Altri partiti avevano altre priorità, come la difesa corporativa dei balneari da parte della Lega. Il voto a settembre è l’occasione del riscatto, per essere maggioranza e cambiare il Paese».

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