Assessora Chiorino inadeguata – Paolo Furia
È bastata l’elezione di Giorgia Meloni a Presidente del Consiglio a scatenare l’arroganza dei Fratelli d’Italia che occupano le istituzioni? Oggi l’assessora regionale Elena Chiorino attacca gli studenti che manifestano per il rincaro mense con argomenti francamente irricevibili. Io francamente non ho ricordo di una simile reazione ufficiale delle istituzioni contro una manifestazione studentesca prima di oggi. L’Assessora si piazza sul trespolo del paternalismo e “sgrida” gli studenti come se fossero bambini piccoli, dicendo loro che non si vive di dirittismo e che dovrebbero accettare i pur modesti rincari del costo della mensa universitaria per rispetto verso chi paga le tasse.
L’assessora non sa, probabilmente, che la spesa in diritto allo studio per ridurre i costi a carico degli studenti meno abbienti è un investimento fondamentale che una regione e un paese fanno sul proprio futuro. Gli studenti che accedono alle mense alla cifra più bassa sono in genere coloro che presentano ISEE bassi. La vita dello studente universitario, a maggior ragione se fuori sede, non può essere una vita troppo economica, perché l’impegno di studio è il più delle volte a tempo pieno e non è compatibile con un’attività lavorativa.
È già grave che l’Assessora non rispetti un minimo il gioco delle parti: gli studenti, con buona pace dei Fratelli d’Italia, hanno sempre manifestato, e, se ritenuto necessario dal loro punto di vista, nella loro autonoma valutazione, hanno anche attaccato i governi del centrosinistra. La cosa più grave però è che per l’Assessora i diritti degli studenti universitari sono dei privilegi, e non, appunto, dei diritti. Le tasse che ora questo governo di centrodestra vorrebbe che non si pagassero servono tuttavia a pagare i servizi per i più deboli. Le tasse vanno ridotte seriamente, e soprattutto quelle ingiuste e non progressive, e quelle sul reddito da lavoro, non con la retorica. Onestamente penso che l’Assessora debba stare attenta a non superare il limite dell’ indecenza e della faziosità nell’esercizio del suo ruolo, che fino a prova contraria rimane un ruolo istituzionale che dovrebbe rappresentarci tutti.
Paolo Furia segretario PD Piemonte