L’apertura alle autocandidature per individuare il sito dove realizzare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi: una norma sbagliata e pericolosa
Il Consiglio dei Ministri ha inserito all’interno del DL Energia una norma sbagliata e pericolosa: l’apertura alle autocandidature per individuare il sito dove realizzare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi.
Con questa operazione si vanifica il lavoro di anni, basato sull’applicazione di criteri tecnico-scientifici rigorosi e che aveva permesso di individuare 67 siti potenzialmente idonei, inseriti all’interno della CNAPI.
«Questo Governo, anziché scegliere in maniera seria e responsabile, apre di fatto alla possibile scelta di Trino, quale sito per il Deposito. Territorio che è sempre stato escluso perché non adatto ad accogliere una infrastruttura critica di questo tipo: la presenza di faglie, laghi e bacini idrici, aree protette, centri abitati, infrastrutture, siti industriali lo hanno sempre escluso. Il sindaco Pane è responsabile di aver deresponsabilizzato tutti gli altri siti potenziali, sbandierando da mesi la sua disponibilità, che diventa ora possibile con questo cambio di normativa» la dichiarazione di Federico Fornaro. «Il Governo Meloni – aggiunge – anziché scegliere in maniera seria e responsabile, apre di fatto alla possibile indicazione di Trino quale sito per il Deposito, territorio che è sempre stato escluso perché inadatto a accogliere un’infrastruttura di questo tipo a causa di alcune criticità: la presenza di faglie, laghi e bacini idrici, aree protette, centri abitati, infrastrutture, siti industriali».
«Il Partito Democratico – concludono i Consiglieri Pd Ravetti e Rossi– continua a pensare che la sicurezza e l’applicazione dei criteri tecnico-scientifici debbano prevalere su qualsiasi altro aspetto e interesse. Ci batteremo, in tutte le sedi istituzionali, e inviteremo i cittadini a respingere, insieme a noi, ogni scelta volta a danneggiare il nostro territorio. Siamo, infine, convinti, che una decisione tanto delicata e importante non possa essere fatta attraverso l’autocandidatura di un singolo, ma debba essere il risultato di una posizione dei territori e di analisi scientifiche. Ci aspettiamo che il Consiglio regionale approvi il nostro ordine del giorno e che il Presidente della Giunta si schieri con noi per difendere la sicurezza del Piemonte».