No alla riapertura dei CPR, serve promuovere politiche di sicurezza senza cedere alla disumanizzazione
Si è svolta ieri mattina di fronte al Centro di Permanenza e Rimpatrio di corso Brunelleschi la manifestazione del Partito Democratico per chiedere che la struttura non venga riaperta. Il presidio nasce da un ordine del giorno presentato in circoscrizione 3 da Luca Pidello approvato a maggioranza e dall’atto analogo presentato in Consiglio regionale dal gruppo PD per chiedere un’ inversione di rotta rispetto alla riapertura del centro destinato agli stranieri irregolari o colpiti da provvedimento di espulsione che è chiuso da un anno e mezzo.
«Il Partito Democratico prende molto sul serio il bisogno di sicurezza e protezione che esiste nella società. Per questo proponiamo un cambiamento radicale rispetto alle politiche della destra che vuole trattare il fenomeno come un’emergenza permanente per massimizzare il consenso elettorale» dichiara il segretario regionale PD Domenico Rossi.
«Non c’è nulla di sicuro nei CPR, ma solo tanta disumanizzazione e il tentativo di esternalizzare, allontanare un problema, come insegna anche il caso Albania. Le società più sicure non sono quelle che puntano solo sulla repressione e sull’aumento dei reati, ma quelle che sanno costruire anche percorsi di inclusione, attraverso scuola, lavoro e integrazione diffusa» spiega Rossi che aggiunge «percorsi che andrebbero incentivati e costruiti con un piano nazionale ed europeo, ma è proprio in Europa che la solidarietà nei confronti dell’Italia trova gli ostacoli maggiori soprattutto da parte degli amici sovranisti di Giorgia Meloni».
Anche Nadia Conticelli, intervenuta al presidio, spiega come «la riapertura del CPR è una forma di razzismo di stato che riguarda tutte e tutti noi. Dietro al problema della sicurezza si nasconde la volontà politica di operare nell’emergenza, senza considerare reali percorsi di inclusione e di inserimento nella società. I CPR non sono la soluzione al problema dell’immigrazione e contribuiscono ad alimentare il risentimento e la rabbia. Noi abbiamo il compito di non spegnere l’attenzione sul tema e ci impegneremo in consiglio regionale per approvare l’ordine del giorno presentato sul tema» conclude.
«Abbiamo organizzato questa conferenza stampa per ribadire quanto espresso nell’odg approvato in Circoscrizione contro la riapertura del Cpr di Corso Brunelleschi. Vogliamo che si affronti seriamente con le Istituzioni locali, le parti sociali e il terzo settore la possibilità di esplorare un’alternativa al Cpr, che parli di accoglienza diffusa. Siamo sicuri che un’alternativa ci sia. E lo abbiamo affermato oggi con una voce unica con tutto il partito, locale, metropolitano, regionale e nazionale» dichiara Francesca Troise (PD) Presidente della Circoscrizione 3.