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Chiamparino: “Nessun infangatore sporcherà la mia figura”

Intervista a Sergio Chiamparino su La Stampa del 16/5/2014 – di Beppe Minello

logo_stampa_“Le indagini di questi giorni non mi coinvolgono”

Se è furibondo per le insinuazioni e i sospetti sollevati da Grillo e dai grillini, Sergio Chiamparino, il sindaco delle Olimpiadi e della nuova Torino, ha imparato da tempo a dissimularlo. Così apparentemente superiore, da fare spallucce alla notizia che il Pd ha deciso di rivolgersi ai legali per querelare Bono, e il suo «dipingere dirigenti e candidati del Pd come una cupola dedita al malaffare».

 

Dunque, non condivide la strada imboccata dai democratici?

«Credo abbiano più di una ragione per sentirsi calunniati. Anch’io mi sentirei offeso, ma se certe cose le dicono Grillo e a maggior ragione Bono, mi entrano da un orecchio ed escono dall’altro. Non sono uno da carte bollate. Se lo fossi avrei dovuto iniziare nel 2006 quando, ancora il pregiudicato Grillo, mi diede dell’assassino per l’ok all’inceneritore. È andata che sono stato rieletto con il 70% dei voti».

 

 

Resta un problema: Primo Greganti e i maneggi per i quali è stato già condannato 25 anni fa.

«Intanto, non sono così ipocrita da negare di conoscerlo. Se in questi anni mi capitava d’incrociarlo l’ho sempre salutato. Ciò detto, e fatto salvo il diritto per chiunque al reinserimento se ha pagato le colpe per cui è stato condannato, da Chiamparino sindaco non ha mai ricevuto incarichi. Ma una cosa vorrei dire…».

 

 

Dica?

«Grillo e gli infangatori di professione hanno anche attaccato l’unico grande evento nazionale dopo i Mondiali del ’90 che non ci ha lasciato in eredità inchieste e processi per tangenti. Anzi, l’uso accorto delle risorse ha permesso al Toroc di chiudere con un avanzo fra i 10 e 20 milioni, mentre l’Agenzia olimpica, quella che ha utilizzato le risorse pubbliche per realizzare gli impianti, ha risparmiato 92 milioni».

 

 

Capito. Ma ha paura di Grillo?

«Stando tra la gente non trovo il clima descritto dai giornali. Poi, sicuro è morto e io continuo la mia campagna elettorale»

 

 

Non teme nemmeno le divisioni del Pd?

«Si reitera un tema che credo superato con l’avvento di Renzi. Sono convinto che il Pd sia saldamente sopra il 30% e non vedo tutte queste incomprensioni».

 

 

Teme che l’elettore di destra possa rivolgersi a Grillo? Ci sarà un effetto trascinamento delle Europee?

«Sono argomenti con un teorico fondamento, ma il solo caso in cui potrebbe verificarsi un ribaltone è che tutto il centrodestra decida di votare Grillo e non Pichetto. Non credo che l’elettore del Pdl sia uno sfascista».

 

 

Resta il timore di non riuscire ad ottenere una maggioranza solida.

«L’ho ben presente e sto lavorando sodo per risolverlo»

 

 

Magari già corteggiando l’Ncd, o no?

«Lavoro per ottenere un successo sufficiente per governare e avere una coalizione tranquilla. Poi, ogni giorno ha la sua pena».