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Renzi: «L’Italia merita più di un vaffa»

Europa del 21/5/2014

logo-europa«Mi arrabbio quando vedo certe cose ma poi mi rimbocco le maniche e cerco di cambiarle, se ci si limita a offese e insulti, non si cambia nulla». Matteo Renzi, dai microfoni di Rtl, prende le distanze dalla campagna elettorale piena di insulti che sta caratterizzando le europee 2014 e pur ammettendo che in giro c’e molta rabbia sollecita soluzioni concrete e non proposte sterili.

«C’è tanta gente che è arabbiata e ha ragione perché se ci sono politici che da 20 anni mangiano e basta e manager pubblici con stipendi altissimi la rabbia è comprensibile. Ma io quando mi arrabbio non batto i pugni sul tavolo: cerco di cambiare le cose».

E rivendica le cose fatte dal governo: «ho cercato di cambiare; ho messo un tetto agli stipendi dei manager, a maggio arriveranno gli 80 euro a 10 milioni di persone nonostante il voto contrario di Grillo e Berlusconi non si eleggono più i consiglieri provinciali». Sì, è vero, ha ammesso, «’è rabbia, ma urlare non basta; dopo un urlo si sta bene per 5 minuti ma dal sesto la vita torna come prima. Io invece voglio cambiare il paese e noi questo paese lo cambiamo perché l’Italia merità più di un “Vaffa…”».

Ma, comunque, il risultato delle elezioni europee non avrà ripercussioni sulla vita del governo, né in positivo né in negativo. «Se il Pd arrivasse primo alle Europee, e io ci credo, vorrebbe dire che sarebbe più forte in Europa – ha detto il presidente del consiglio –  se arrivassimo primi non cambierebbe niente neanche in positivo perché la legittimazione popolare di cui tutti parlano non arriva dalle elezioni europee ma da quelle politiche. Esistono due tipi di legittimazioni: il premier, secondo costituzione, ottiene la fiducia dal parlamento e chiunque sia non avrà mai il lasciapassare elettorale finché non si va a elezioni politiche».