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“Ecco perché non potrà succedere mai più”. Il presidente Laus: cambiate le regole
Intervista a Mauro Laus su La Stampa del 15/7/2014 – di Alessandro Mondo
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Mai più Rimborsopoli: questo è il messaggio che voglio lanciare ai piemontesi». Così Mauro Laus, nuovo presidente del Consiglio regionale nella decima legislatura, che ieri ha preso atto, non senza amarezza, dell’esito dell’udienza preliminare.
Brutta storia…
«Che per quanto infelice, va valorizzata. Sono errori da non ripetere. Né sarebbe possibile, a questo punto».
In che senso?
«L’esperienza di Rimborsopoli è nata anche da una serie di dubbi interpretativi sulle norme oltre che dalle responsabilità dei singoli. Ora non sarà più così, i gruppi non avranno margini di spesa».
Si spieghi meglio.
«La nuova legge regionale rovescia completamente il quadro. E questa inversione di tendenza, per obiettività, va riconosciuto al lavoro della precedente assemblea. In sostanza, ai gruppi verranno riconosciuti solo i fondi per pagare le spese relative al personale, anche questo sulla base di rendiconti stringenti».
E il resto?
«Tutto il resto lo fornirà il Consiglio regionale sotto forma di servizi e forniture, naturalmente sulla base di richieste precise».
Cosa, di preciso?
«Dal materiale per la cancelleria agli abbonamenti, dalle attrezzature informatiche alle pulizie: i gruppi faranno domanda e noi scaleremo il costo».
Insomma: il portafoglio lo terrete voi.
«Sì, diciamo così. Noi erogheremo i servizi, tutto sarà autorizzato a monte. Non a caso, il tema sarà oggetto della prossima riunione dell’Ufficio di presidenza: si tratta di dare compimento a quella legge, stabilendo le procedure e, non ultimo, il tetto massimo per i servizi offerti».
E i fondi per svolgere attività politica,vera o presunta?
«Quelli non ci saranno più».
Insomma: si sente di garantire che certi nodi non verranno più al pettine?
«Certo. Intendo fare tesoro del lavoro svolto dalla Corte dei Conti, ovviamente salvaguardando l’autonomia del Consiglio regionale. Ma dico subito che non vedo contrapposizioni tra istituzioni».
Restituire credibilità alla politica, invece, non sarà altrettanto semplice…
«Anche questa è una scommessa, la più grande: ridare credibilità alla Regione, a maggior ragione in un momento così difficile per i piemontesi. La società, i cittadini, non ammettono più certe cose e se ne aspettano altre: un messaggio da raccogliere».