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3 DOMANDE AL MINISTRO SALVINI SULLA SICUREZZA

Non passa giorno senza che il Ministro Salvini non scriva la propria indignazione nei confronti di qualche evento criminale.
Così facendo raccoglie la simpatia di molti cittadini che vorrebbero, giustamente strade più sicure, certezza della pena per chi delinque, rispetto per le Forze dell’Ordine. Solo che tra il dire e il fare c’è di mezzo un abisso. Da un Ministro ci si aspetterebbe di più che semplici dichiarazioni acchiappa like. Perciò gli poniamo tre domande, alle quali speriamo che risponda per dimostrare di non essere solo “chiacchiere e distintivo” :
1. Per quale ragione il suo Governo non ha mantenuto le promesse assunte nei confronti delle Forze dell’Ordine? Solo ieri, davanti Montecitorio, alcuni presidi della Polizia hanno manifestato per ricordare la situazione difficile in cui devono svolgere il loro lavoro. Il nostro PD crede nel servizio pubblico e quindi anche nelle Forze dell’Ordine: lavoratori onesti che rischiano la propria vita, come purtroppo dimostrano anche i casi di cronaca più recente.
2. Perché il Decreto Sicurezza da lei voluto ha abolito gli SPRAR? Si trattava di progetti, gestiti dai comuni, da associazioni, da famiglie volenterose, per dare accoglienza a quei richiedenti asilo che già sono sul nostro territorio e che, se lasciati in mezzo a una strada possono rappresentare un pericolo per i cittadini e per se stessi.
3. Perché lei continua a trascurare le riunioni europee dedicate alla redistribuzione equa dei migranti? Pensi: con la sua presenza potrebbe non solo guadagnarsi lo stipendio da Ministro facendo il suo lavoro, ma potrebbe persino, forse, aiutare l’Italia nei fatti. E non solo con le parole.
Siamo indignati non quanto lei, ma più di lei, quando un operatore delle Forze dell’Ordine viene aggredito, sia perche l’aggressione in sé è un atto vile che merita censura, sia perché la sua strumentalizzazione ci rattrista profondamente.

Paolo Furia, Segretario PD Piemonte