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FIAT: LA POSIZIONE DEL PD

Il Partito Democratico di Torino e del Piemonte giudicano positivamente la riapertura della trattativa tra i sindacati e la Fiat.

Abbiamo già affermato pubblicamente che consideriamo irrinunciabile l’investimento annunciato per Mirafiori, per le conseguenze che comporta per Torino, per il Piemonte e per l’Italia. Per questo riteniamo che tutti i soggetti istituzionali, politici e sindacali debbano agire per realizzare l’obiettivo di acquisire i vantaggi economici e occupazionali connessi con l’investimento annunciato dalla Fiat.

Tuttavia, sia la vicenda dell’accordo separato di Pomigliano, che consideriamo legittimo poiché validato dal referendum dei lavoratori, sia le difficoltà che hanno fin qui caratterizzato la trattativa su Mirafiori ci consegnano degli aspetti critici e dei problemi su cui è opportuno riflettere.

Per questo il PD di Torino e del Piemonte hanno compiuto una serie d’incontri con le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici, allo scopo di poter fare una valutazione complessiva sulla situazione.Innanzitutto è evidente il pesante effetto negativo derivante dalla completa assenza del Governo nazionale su tutta questa vicenda e, più in generale, sulle politiche industriali. Il disinteresse del Governo per il settore auto è anomalo nel panorama internazionale, non favorisce lo sviluppo del confronto tra le parti, anzi carica la trattativa sindacale di tensioni e di problemi, alcuni dei quali, proprio per la complessità del piano annunciato dalla Fiat – come i nuovi assetti societari derivanti dallo spin off di Fiat Auto -, non possono essere solamente affrontati in ambito sindacale. Per quanto sia importante il sistema di relazioni sindacali è assolutamente evidente che i problemi della competizione globale hanno una dimensione più ampia di quella sindacale, richiedendo anche interventi politici e istituzionali. In questa situazione il Governo non esercita le sue competenze per favorire e regolare il piano d’investimento annunciato dall’azienda, anzi sembra rappresentare un ostacolo alla sua concreta realizzazione.

Il piano Fiat presenta ancora molti punti oscuri e ha già registrato alcuni stravolgimenti rispetto alle prime indicazioni fornite dall’azienda (come l’investimento in Serbia). Questa mancanza di chiarezza sulle prospettive industriali genera perplessità: per questo sarebbe necessario un autorevole intervento istituzionale per fornire un quadro preciso di riferimento ai sindacati e agli enti locali sul futuro industriale dei diversi stabilimenti.

Senza voler sottovalutare le cause che hanno determinato l’interruzione della trattativa su Mirafiori – la questione dell’uscita dal Contratto nazionale di lavoro, che del resto era già implicita nell’accordo di Pomigliano – riteniamo prioritario che si giunga a una conclusione dell’accordo, che si metta un punto fermo sugli investimenti per Mirafiori e che la Fiat esca definitivamente da quelle genericità e ambiguità che ancora contraddistinguono il piano ‘Fabbrica Italia’. Del resto il problema di una distinta normativa contrattuale per l’industria automobilistica può essere risolto con la ricerca di specifiche regole da inserire nel contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici, sul modello di quanto già previsto per il settore siderurgico.

Sul piano delle relazioni sindacali il nostro auspicio sarebbe che la trattativa si concluda unitariamente, tuttavia le forti divergenze registrate tra le organizzazioni sindacali portano a giudizi opposti rispetto alla proposta della Fiat, oltre a modelli contrattuali e sindacali molto diversi.

Mentre ribadiamo il nostro giudizio positivo sulla firma dell’accordo, dobbiamo anche registrare come alcune iniziative dell’azienda, che sembrano perseguire l’obiettivo di escludere un’organizzazione da qualsiasi forma di rappresentanza negli stabilimenti, non favoriscono un positivo processo d’innovazione del sistema di relazioni sindacali, con inevitabili problemi per la stessa azienda. Pertanto riteniamo che sia ormai matura l’esigenza di un nuovo quadro di norme che regoli le forme di rappresentanza e democrazia sindacale nei luoghi di lavoro, in modo da risolvere il problema della legittimità e della validazione dei contratti sindacali. Riteniamo indispensabile un’intesa su questo punto tra le parti sociali, in modo che possa derivarne una legislazione di sostegno.

Per l’insieme di questi motivi il Partito Democratico di Torino e del Piemonte ribadiscono l’apprezzamento per gli investimenti annunciati dalla Fiat, che sono un modo concreto per far uscire il Paese dall’attuale situazione di crisi, tuttavia siamo consapevoli dei problemi e delle contraddizioni insite nella situazione: per questo invitiamo tutte le parti in causa a ricercare un ragionevole compromesso per il futuro dei nostri territori e del Paese.

Martedì 28 dicembre alle ore 17.00, presso la sede regionale del PD in Via S. Francesco d’Assisi 35, si terrà una riunione delle Segreterie regionale e provinciale allargate per una più approfondita valutazione della questione.

Gianfranco MORGANDO Segretario regionale PD Piemonte
Paola BRAGANTINI Segretario provinciale PD Torino