Trasporti: la mobilità resta al centro della nostra attenzione
(di Alberto Avetta)
La questione “mobilità” resta al centro della nostra attenzione. Non solo perché il rientro a scuola dipende dal livello di sicurezza anti covid-19 che la Regione sarà in grado di garantire ma altresì per i tanti fronti aperti sul trasporto pubblico locale, a cominciare da quello ferroviario che, anche a causa di una gestione approssimativa degli effetti della pandemia, sono cresciuti in modo preoccupante.
Apprendiamo dai giornali – e non da canali istituzionali – che, con 4.300 corse in più, dal 18 gennaio si dovrebbe garantire il trasporto per la scuola in presenza al 50%. Bene: fin da questa estate chiedevamo un piano straordinario per la scuola. Vedremo se questa proposta, a differenza di quella precedente di dicembre, sarà accolta con favore dai dirigenti scolastici. Resta comunque incomprensibile la ragione per cui il Piemonte si ostini a non utilizzare le risorse aggiuntive messe a disposizione dalla Ministra De Micheli che, a legge di bilancio approvata, potrebbero essere impiegate per garantire servizi aggiuntivi con autobus turistici e addirittura con taxi e auto a noleggio con conducente.
Del pari è inspiegabile l’avversità della Giunta Cirio per il treno. Se è vero che “l’offerta genera la domanda” questa Regione pare proprio aver scelto la strada opposta alla mobilità collettiva e sostenibile di cui, quella su ferro, è forse l’espressione più efficace. Noi vorremmo discutere con una Regione che non chiude le linee ferroviarie ma, al contrario, investe nella qualità del servizio con l’obiettivo di favorire la crescita della domanda da parte dei cittadini