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Belakhdim Adil, sindacalista, è stato investito da un camion mentre partecipava a un’azione sindacale davanti alla sede logistica di Lidl
(di Paolo Furia)
Belakhdim Adil, sindacalista, è stato investito da un camion mentre partecipava a un’azione sindacale davanti alla sede logistica di Lidl.
L’investitore ha forzato il blocco, ha investito il sindacalista, non ha prestato soccorso ed è scappato. Ora è stato preso.
Belakhdim aveva 37 anni ed era il coordinatore dei SI di Cobas Novara. Il presidio era stato organizzato da Cgil, CISL e Uil e chiedeva migliori condizioni di lavoro per gli addetti del magazzino di Lidl.
Anche così si muore di lavoro, in un settore come la logistica che sta vivendo forti tensioni. Anche la situazione della vertenza con la Lidl deve essere affrontata.
Rimangono diversi nodi irrisolti al tavolo con la Lidl. I ritmi e i carichi di lavoro sono eccessivi a fronte di una retribuzione troppo bassa. Secondo le dichiarazioni dei sindacalisti, i lavoratori sono in totale 300, di cui 170 operai che per il 70% sono migranti, soprattutto provenienti dal Nord Africa. Sono assegnati a mansioni pesanti e gravose nei reparti ortofrutta, dove movimentano ogni ora dai 180 ai 200 colli, che pesano dai 3 ai 23 chili. È giusto che la voce di questi lavoratori sia ascoltata e che siano affrontate le questioni poste dalle rappresentanze sindacali.
Esprimo la solidarietà del pd piemontese alla famiglia di Adil e auspico che sulla vicenda venga fatta luce il prima possibile. Una cosa è certa: morire così durante un legittimo sciopero è inaccettabile e occorre lavorare perché non capiti mai più.