LINEE FERROVIARIE SOSPESE: la giunta Cirio solleciti da Trenitalia l’analisi dei costi di riattivazione
Tra il 2012 e il 2013 la Giunta Cota sospese 12 linee ferroviarie, che oggi potrebbero essere riattivate per intercettare i viaggiatori provati dal caro energia e dal caro carburanti e per contribuire al miglioramento della qualità dell’aria.
Nel rispondere oggi alla mia Interrogazione sulla riattivazione della linea ferroviaria Asti-Chivasso, l’assessore Gabusi ha affermato di “aver richiesto a Trenitalia, per ciascuna delle linee sospese del territorio piemontese, un allegato che riporti, a mo’ di “catalogo”, una stima dei corrispettivi necessari per la riattivazione del servizio”.
Questa stima aggiornata sarebbe quanto mai opportuna, essendo necessario potenziare il trasporto ferroviario in un momento di caro energia, caro carburanti e crisi climatica.
Sappiamo già che:
la riattivazione dell’intera linea Asti-Chivasso costerebbe 45 milioni di euro, che
la riapertura a fini esclusivamente turistici della tratta Chivasso-Brozolo costerebbe tra 2,2 e 4,8 milioni di euro, mentre
la riattivazione della Pinerolo-Torre Pellice costerebbe 1 milione di euro/anno, ma queste stime sono passibili di aggiornamenti al rialzo a causa del caro energia e dell’aumento dei costi delle materie prime.
La Giunta Cirio adotti un approccio strutturale e non frammentario e dica finalmente che intende mettere risorse finanziarie per potenziare il trasporto su ferro.
Nei trasporti è l’offerta che genera la domanda, pertanto per incentivare il trasporto su ferro, che è quello col minor impatto sulla qualità dell’aria, bisognerebbe aumentare l’offerta di linee ferroviarie, invece di ridurla.
Le aree interne del nostro Piemonte meritano investimenti e non risparmi.
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