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“ll Piemonte e Torino parte di una vera e propria rivoluzione del automotive, che il progressivo passaggio all’elettrico rende assolutamente necessaria” – PAOLO FURIA

Sono giunte oggi importanti rassicurazioni da parte del CEO di Stellantis Tavares sui due impegni legati al polo di Mirafiori. Il primo è legato al polo dell’economia circolare: una vera e propria rivoluzione dell’automotive, che il progressivo passaggio all’elettrico rende assolutamente necessaria: si tratterà infatti di recuperare non solo i materiali metallici, ma anche le componenti legate alle nuove batterie elettriche, per immetterle nuovamente nel ciclo produttivo dopo l’esaurimento della vita delle batterie d’origine. La sfida dell’economia circolare dell’elettrico è di vitale importanza per superare alcuni rischi che riguardano proprio l’elettrico e che rischierebbero, se non aggrediti, di vanificare i benefici ambientali che l’Europa intende raggiungere. Da una parte, l’economia circolare consentirà di ridurre lo sfruttamento delle materie prime di aree geografiche lontane e ricchissime in minerali come cobalto, litio, nichel. Dall’altra, grazie all’economia circolare, il problema dello smaltimento delle batterie elettriche sarà affrontato, possiamo dire, dando nuova vita a buona parte delle loro componenti. La ricerca di tutto il mondo sta andando in questa direzione ed è importante che proceda di pari passo alla trasformazione dei siti produttivi. Anche l’economia circolare dell’elettrico avrà un impatto occupazionale, oggi stimato in 550 persone a Stellantis: si tratta però di una cifra destinata a aumentare, con l’aumento della domanda di veicoli elettrici da parte dei cittadini e il conseguente incremento di auto in circolazione. Ci sono però due sfide che devono essere raccolte sin d’ora dagli attori istituzionali, a livello nazionale e regionale.

 

1) La trasformazione delle competenze dei dipendenti dell’automotive. Infatti, per il momento, secondo tutte le stime, per tanti che potranno essere i nuovi assunti con l’economia dell’elettrico, sono ancora di più coloro che perderanno il lavoro per l’obsolescenza delle produzioni in cui sono impegnati, a partire dalla componentistica meccanica. Ecco perché il processo deve essere gestito con la dovuta gradualità, impegnando poco alla volta il personale delle aziende legate alla componentistica in un percorso di formazione volto a acquisire le competenze necessarie a lavorare nella produzione (o nello smantellamento) dei veicoli elettrici. Serve ragionare su un progetto a partire dai numeri che cominciamo a avere ora, appunto 550 occupati nel polo dell’economia circolare dell’elettrico nel 2025. Per quanto riguarda la produzione del cambio per motori ibridi, Stellantis non ha ancora parlato chiaramente di impatto occupazionale, ma sappiamo che la produzione dei cambi oggi in uso procederà almeno fino al 2026, il che dovrebbe consentire di svolgere per tempo la trasformazione delle competenze del personale.
2) Il potenziamento della domanda. Per raggiungere gli obiettivi produttivi e occupazionali di Mirafiori e nuovo indotto occorre favorire con la leva pubblica l’acquisto di mezzi pubblici elettrici, il cui prezzo di mercato rimane oggi ancora alto. Una transizione così importante non potrà essere realizzata esclusivamente attendendo che il mercato si trasformi, senza traumi: ormai dovremmo aver imparato che il mercato, senza un sistema pubblico capace di orientare produzioni e consumo rispetto a obiettivi comuni (la sostenibilità e la lotta al cambiamento climatico, ma anche la giustizia sociale, che significa non lasciare indietro nessuno), non si autoregola in modo equo. Va dunque favorito il passaggio all’elettrico con politiche che guardano al consumatore; e nello stesso tempo vanno accelerati, anche grazie al PNRR, gli investimenti di carattere infrastrutturale legati all’elettrico, a partire dalla diffusione delle paline di ricarica che devono diventare, nel giro di pochi anni, tante quanti i distributori di benzina, fino a sostituirle.
– Paolo Furia, Segretario Regionale PD Piemonte