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PENTENERO E BORIOLI SU DICHIARAZIONI BONINO

INCHIESTA DE LA STAMPA SULL’ODISSEA DEI PENDOLARI. UNA DICHIARAZIONE DELLA CONSIGLIERA REGIONALE PD GIANNA PENTENERO E DEL RESPONSABILE TRASPORTI PD PIEMONTE DANIELE BORIOLI

Come accadeva ai vecchi long playing di vinile, il disco dell’Assessore Bonino dev’essersi inceppato, e ripete ossessivamente da mesi lo stesso refrain: “tutto ciò che non va è colpa della Bresso e delle sue liti con Moretti, ma adesso che ci siamo noi vedrete…”.Prendendo spunto, infatti, dall’inchiesta sul trasporto ferroviario locale pubblicata sulle cronache torinesi della “Stampa” di oggi, si scopre che, presi uno per uno i casi affrontati, ad eccezione della Pinerolo-Torino, c’entrino con quell’argomento come i cavoli a merenda.
La linea Ivrea-Torino è parte della linea Aosta-Torino e non dipende dalla Regione Piemonte: per cui l’Assessore piemontese potrà coltivare tutti gli idillii che vorrà con Moretti, ma non potrà portare a contratto un bel nulla. Si adoperi, piuttosto, per far cacciare dal suo governo amico e da Trenitalia i soldi che servono per elettrificare la linea.
La linea Canavesana è del GTT, e quindi non c’entra nulla con Trenitalia, e con le presunte liti Moretti-Bresso. Anzi, poiché ci risulta che l’Assessore abbia in animo di costituire con GTT una società per la gestione del trasporto ferroviario, veda di fornire ai suoi futuri soci i mezzi necessari per comperare treni nuovi in più, dopo quelli acquistati per GTT dal centrosinistra tra il 2005 e il 2010.
Analogo discorso vale per la Torino-Ceres, anch’essa, come la Canavesana, gestita dal GTT e totalmente aliena ai rapporti tra Trenitalia e Regione. Caso mai, i disagi narrati a proposito dell’interruzione di relazione a Dora, dipendono da altri fattori: l’organizzazione del servizio da parte di GTT, che Bonino potrebbe potenziare mettendo a disposizione dell’azienda le risorse necessarie; il vistoso ritardo nella conclusione dei lavori del passante ferroviario, la cui responsabilità va ascritta ad RFI, società anch’essa del gruppo FS, con il cui AD la Regione ha ristabilito cordialissimi quanto infruttuosi rapporti.
L’unico caso, tra quelli analizzati, riconducibile al servizio di Trenitalia (che certo non si vuol qui difendere) è quello della relazione Pinerolo-Torino, ricompresa in quel progetto del Sistema Ferroviario Metropolitano, per il quale il Governo si era impegnato a stanziare 80 milioni destinato all’acquisto di nuovi treni, che potrebbero certo lenire i disagi. L’Assessore Bonino, ben introdotta nei rapporti con il Ministro Matteoli, dovrebbe saperne qualcosa.
Questo, come si suol dire, per la precisione. Che sia ritenuto normale uno scenario in cui è
Trenitalia a dettare le regole alla Regione e anomalo il fatto che la precedente Giunta abbia cercato di sottrarsi a questa logica perversa, è davvero singolare.
D’altra parte, del tranello in cui è caduta comincia a rendersi conto anche l’Assessore Bonino: di fronte ai molteplici tagli di servizi, all’ulteriore caduta di qualità delle prestazioni, alla spregiudicatezza con la quale Trenitalia, cancella con una mano le promesse scritte con l’altra. A cominciare da quel contratto che, seppur più volte annunciato, di fatto non c’è e chissà quando ci sarà. Visto che i soldi per sottoscriverlo ancora non ci sono, perché il Governo li ha promessi e non li ha messi.
In realtà, ciò che oggi l’Assessore ha in mano è un protocollo d’intesa, che non vincola nessuno.
Mentre ha fatto carta straccia dell’unica arma vera di cui disponeva, e che noi le avevamo messo nelle mani: le gare. Che avrebbero costretto i concorrenti, Trenitalia inclusa, a mettere sui binari tutti treni nuovi, così come previsto dal capitolato.
16 febbraio 2011