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Via il presidente e Letta nomini un commissario
Intervista a Cesare Damiano su Il Fatto Quotidiano del 31/1/2014 – di Marco Palombi
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“Io penso che all’Inps debba esserci una nuova governance anche attraverso il commissariamento. D’altronde anche il presidente della commissione di controllo sugli enti previdenziali, Lello Di Gioia, ha scritto una lettera al ministro Giovannini per chiedere esattamente questo”. Cesare Damiano, deputato Pd, una vita in Cgil, ex ministro e oggi presidente della commissione Lavoro, la spiega così: “Non possiamo avere un uomo solo al comando del più grande ente previdenziale d’Europa”.
Qual è il fatto nuovo che giustifica il commissariamento?
Non c’è alcun fatto nuovo, c’è un fatto vecchio che come Pd abbiamo sottolineato più volte. Io stesso nel marzo scorso ho presentato un ddl di riforma di Inps e Inail che prevede un sistema duale (un cda e un consiglio di vigilanza in cui trovino posto le parti sociali). Addirittura un anno prima una mozione del Pd impegnò il governo a garantire una governance più equilibrata e a tener conto della compatibilità tra la guida dell’Inps e gli altri incarichi del presidente.
Non credo, ma bisognava risolvere il problema di un assetto sbagliato dell’ente, invece è rimasto tutto sospeso: se c’è stata inerzia, non è venuta certo dal Parlamento.
No, dico che è legale, ma certo c’è una questione di opportunità. Preferirei che chi è impegnato a garantire la pensione a 15 milioni di italiani faccia solo quel lavoro. Basta e avanza.
Il Parlamento voleva cacciare Mastrapasqua, l’ex ministro Fornero pure. Ma allora perché è ancora lì? Io non personalizzo e non so cosa sia accaduto nel passato, ma adesso ci sono tutte le condizioni per una riforma.
La discussione è matura e il ministro Giovannini, se vuole, ha tutti gli strumenti per farla subito attraverso il commissariamento.