BORGHI: “Insufficienti le garanzie svizzere su riapertura valichi. Situazione insostenibile”
“L’audizione resa oggi alla Camera dei Deputati dalla Ambasciatrice della Svizzera in Italia, signora Rita Adam, sulla possibilità di riapertura dei valichi tra Italia e Svizzera è stata a giudizio del Partito Democratico non sufficiente ai bisogni e alle attese. Ci aspettavamo da questa occasione una data precisa di riapertura dei valichi, almeno quelli minori, quantomeno a fasce orarie, per venire incontro alle esigenze delle migliaia di lavoratori frontalieri che da Piemonte e Lombardia quotidianamente si recano in Ticino per assolvere ad attività lavorative in un contesto logistico complesso. Sono di ogni giorno, ormai, le notizie di code, ingorghi di traffico e disagi agli unici varchi aperti, che nel caso della realtà piemontese diventano anche situazioni di pericolo stante lo stato di degrado della strada alternativa della Valle Cannobina.
Purtroppo le risposte sulle riaperture che ci attendevamo non sono arrivate, al di là di una generica attestazione di progressivo ritorno alla normalità delle attività economiche dal prossimo 11 maggio, senza però alcun cronoprogramma chiaro e preciso sulle riaperture dei valichi.
Torneremo pertanto a sollecitare il governo italiano con atti di sindacato ispettivo parlamentare e ogni altra azione politica affinché compia ulteriori passi nei confronti della Confederazione Elvetica”.
Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati democratici on. Piero De Luca e on. Enrico Borghi, rispettivamente capogruppo in commissione Schengen e membro della presidenza Pd a Montecitorio.