Homepage News e comunicati parlamentari news
Semplificare i concorsi pubblici non può significare discriminare i più giovani

La pubblica amministrazione ha bisogno di una forte iniezione di risorse umane competenti e volenterose per giocare la sfida del PNRR e della ripartenza dell’Italia. È giusto cercare di accelerare i concorsi, ma la pre-selezione per titoli non è la strada giusta. Chi può permettersi master e corsi aggiuntivi alla laurea o al diploma spesso viene da famiglie benestanti o ha già un’età che lo avvicina più alla pensione che al conseguimento del titolo di studio. Né il concorso può essere una sanatoria del precariato.
In questo modo rischiamo che i neolaureati, i più freschi e appassionati, rimangano totalmente esclusi dal processo di rinnovamento della PA. Che così sarebbe soltanto un ingrossamento, senza produrre alcuna innovazione. Mi auguro che il Ministro Brunetta riconosca problema e si impegni a trovare una soluzione.
Il più grande ricambio generazionale nella storia del pubblico impiego non può escludere proprio i più giovani.
Chiara Gribaudo