ALLUVIONE IN PIEMONTE, BORGHI: RITARDI E DIMENTICANZE DELLA REGIONE, ORA SI ACCELERI
La Regione Piemonte si è “dimenticata” di richiedere l’inserimento di 4 comuni della provincia di Alessandria e di 50 della Città Metropolitana di Torino nella dichiarazione dell’emergenza, e tutto questo ha inciso sulla velocità della procedura di liquidazione dei risarcimenti a danno dei territori alluvionati dall’evento atmosferico del 2-3 ottobre scorsi.
Ricapitoliamo. In data 22 ottobre, la Presidenza del Consiglio attraverso il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli emanava un’ordinanza che proclamava lo stato di emergenza per i territori delle province di Cuneo, Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola, stanziava la cifra iniziale di 15 milioni di euro per la somma urgenza e individuava commissario straordinario per l’emergenza il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, con facoltà di deroga normativa per gli interventi.
L’ordinanza impone che entro 30 giorni dalla nomina, il commissario ha il dovere di predisporre gli interventi urgenti ed entro 60 giorni identifichi i fabbisogni inerenti le prime misure di sostegno ai privati e alle attività nonché per gli interventi più urgenti di riduzione del rischio residuo.
Quindi, dal giorno dopo la Regione Piemonte si sarebbe dovuta attivare. Invece, con evidente sorpresa per molti, pochi giorni dopo l’emanazione dell’ordinanza, e in particolare in data 30 ottobre, la Regione Piemonte richiedeva alla Protezione Civile nazionale l’estensione PER GLI STESSI EVENTI, ad una serie di comuni della provincia di Alessandria e del Torinese. E solo in data 25 novembre (cioè due giorni fa), ha fatto per venire al governo gli elementi informativi di dettaglio a supporto di questa richiesta.
In pratica, si è perso un mese di tempo per accorgersi che l’alluvione dei primi di ottobre aveva colpito anche altri territori piemontesi, e un ulteriore mese per far pervenire la documentazione a supporto. Nel frattempo tutto è rimasto fermo.
Mentre si assisteva a questo balletto di carte da autorevoli esponenti della Regione Piemonte abbiamo sentito solo attacchi politici farlocchi e sgrammaticati.
Si è arrivati a sostenere che lo Stato doveva stanziare 1 miliardo, senza fornire le basi documentali a supporto di queste istanze, per poi scoprire che non riescono a rendicontare i primi 15 milioni. Ora si spiegano i motivi dei ritardi che Comuni, imprese e cittadini danneggiati hanno avuto modo di sollevare. Mi auguro che gli sforzi della Regione Piemonte ora vengano impiegati per dar seguito agli impegni di propria pertinenza, anziché alzare inutili polveroni mediatici.
Per quel che ci riguarda, sappiamo che c’è molto lavoro da fare e continueremo a farlo. Lo dimostrano i risultati concreti raggiunti sulla ricostruzione del ponte sulla Sesia tra Romagnano e Gattinara, che rispondono a qualche critica ingenerosa, e continueranno nella prossima legge di bilancio. Però ora la Regione Piemonte acceleri.
On. Enrico Borghi, Ufficio presidenza Pd a Montecitorio