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Next Generation EU – Il PD per il riformismo del Piemonte

SUPERARE IL LIBRO DEI SOGNI E RIDARE AL PIEMONTE IL RUOLO DI REGIONE AL CENTRO DELL’EUROPA
“Togliamo di mezzo il libro dei sogni e l’elenco illusorio della spesa fatto dalla Giunta regionale per il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Con il Partito Democratico, apriamo un Grande Cantiere Piemonte delle riforme, capace di spingerci nell’innovazione. Su transizione verde, transizione digitale, coesione, sanità, politiche per le prossime generazioni comprese istruzione, università e competenze. Il PD ridà un ruolo alla politica. E dà protagonismo ai territori del Piemonte al centro dell’Europa”.
Lo ha detto ieri sera l’on. Enrico Borghi, membro della Segreteria del PD, a un dibattito promosso dal Partito Democratico piemontese, coordinato dal segretario regionale Paolo Furia.
“La giunta regionale  deve subito archiviare il libro illusorio dei sogni che ha fatto, con un inutile elenco di opere prive di programmazione, e con noi deve concentrarsi sul merito delle politiche e delle scelte per il Piemonte. Le classifiche ci attestano in una dimensione non propria per il Piemonte. Un confronto impietoso con altre Regioni, non solo del nord. Il Piemonte arranca. Cirio e la Giunta – ha detto Borghi – abbandonino la somma di progetti alla rinfusa, alla ricerca di facile consenso. Solo con un pensiero e una visione di futuro, il Piemonte recupera la dimensione nazionale. E in questa cornice al centro dell’UE si giocano le elezioni a Torino, grande capitale europea. Le questioni del Next Generation EU hanno bisogno di un capoluogo forte, con una guida sicura e che unisce la Città al Piemonte, abbandonando la dimensione pauperistica di chi l’ha governata negli ultimi 5 anni e la dimensione autarchica propria della destra di governo.” Borghi insiste su nuovi campi di applicazione del “green”, di ricerca, scienza, a un nuovo ruolo per l’automotive. “Con Stellantis – spiega il Deputato – siamo proiettati in dimensione globale e dobbiamo avere nostra precisa soggettività. Dobbiamo pensare però a dinamiche di sistema, se vogliamo tutelare e rilanciare l’occupazione nel settore e dagli un futuro nella transizione verde ed elettrica”.
“È stato comico – apre le braccia Enrico Borghi –  apprendere proprio da qualche assessore regionale che quell’elenco della spesa per il Recovery PLan non era conforme al perimetro costruito a livello nazionale per il PNRR. Vuol dire che dalla Regione manco hanno saputo parlare con il Governo. Sui trasporti ad esempio. Perché la mobilità su ferro è centrale al Piano, mentre la Giunta pensa a realizzare a ponti tibetani e metrò alpini attraverso le montagne come se lo sviluppo passi di qui”.
Per Borghi, serve un’agenda di Piemonte come grande attrattore delle politiche nazionali e internazionali. “Riorganizziamo la dimensione amministrativa di una regione così complessa – ha detto il Deputato membro della Segreteria nazionale del PD – Servono luoghi di progettazione di qualità e stazioni appaltanti che assicurino progettazione, attuazione, rendicontazione delle opere in modo efficace. Occorre una politica organica sugli Enti locali in particolare in una Regione che ha 1200 Comuni. Se i Comuni vogliono avere protagonismo sul Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, sui fondi europei, devono lavorare insieme. Riformare gli enti locali è una riforma che il PD porra’ nell’agenda della maggioranza di governo, con efficaci proposte nate dal basso. Le sfide delle riforme che lanciamo a livello nazionale si deve agganciare alla dimensione territoriale, piemontese. Giustizia, PA, semplificazione, riordino Enti locali. Su questo abbiamo già incontrato la Ministra Lamorgese per affermare l’esigenza di riforma  del a istema di Enti locali. Occorrono pochi aggreganti punti tra Enti locali, facendo recuperare alla Regione il suo ruolo di pianificazione. Scegliamo le riforme come via maestra per essere più competitivi e dare risposte efficaci ai cittadini, investendo bene le risorse economiche che arriveranno dal Next Generation EU”